Federico Marconi e Paolo Marchetti aggrediti al Verano durante la commemorazione per Acca Laurentia da attivisti di Avanguardia Nazionale e il capo di Forza Nuova Roma. La redazione aspetta la condanna dal Viminale.

Era il 7 gennaio del 1978 quando vennero uccisi in un pluriomicidio a sfondo politico Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, attivisti del Fronte della Gioventù. Il tutto accadeva in via Acca Larentia, davanti la sede del Movimento Sociale Italiano e, come ogni anno, anche l’inizio del 2019 per i gruppi neofascisti di Roma si apre con la “tutti i camerati assassinati sulla via dell’onore”.
Erano presenti due giornalisti de L’Espresso all’evento: il fotografo Paolo Marchetti ed il cronista Federico Marconi. Stavano documentando una manifestazione organizzata da Avanguardia Nazionale, movimento che non dovrebbe esistere, in quanto ritenuto eversivo negli anni ’70, ma pare questo non sia mai bastato a fermarli.
Giovanni Tizian, collega delle due vittime, riporta i fatti in un articolo-denuncia: “Ma torniamo ai fatti. Intorno all’ora di pranzo il nostro cronista e il fotografo si trovavano a piazzale del Verano. Dopo il “presente” di rito dei camerati al Mausoleo alcuni esponenti dell’estrema destra si sono avvicinati a Marchetti. Con spinte e pesanti minacce gli hanno intimato di consegnargli la scheda di memoria della macchina fotografica. L’hanno ottenuta ma non contenti, gli hanno chiesto il documento per identificarlo, senza che le forze dell’ordine intervenissero”.
E questo è solo l’inizio: “Al grido ‘L’Espresso è peggio delle guardie’, un altro gruppo ha accerchiato il nostro giornalista Federico Marconi. Tra questi il capo di Forza Nuova Roma, Giuliano Castellino, incredibilmente libero di muoversi come se nulla fosse nonostante sia sorvegliato speciale. È probabilmente questa la causa dell’aggressione. Perché avremmo documentato la piena violazione della restrizione. Castellino si è avvicinato al nostro cronista e lo ha preso per il collo. Altri lo hanno spintonato, tirandogli anche un calcio sulle gambe e una serie di schiaffi. E ancora il capo di Forza Nuova insieme a uno vecchio militante di Avanguardia Nazionale ha preso al giornalista il cellulare e il portafoglio per identificarlo. Dal telefono hanno cancellato foto e video della giornata. Effetti personali che non gli hanno restituito fino a quando non sono intervenute le forze dell’ordine che seguivano a distanza l’aggressione”.

La redazione del L’Espresso si dichiara unita contro questa violenza ingiusta e inaspettata.
“Movimenti come Avanguardia Nazionale non hanno diritto ad esistere perché sono stati sciolti 40 anni fa”, continua il giornalista, “è un gesto che arriva dopo tanti gesti di violenza neofascista in questo Paese. Noi continuiamo a sottovalutarli ma non sono casi isolati. Nella nostra redazione e in quella di Repubblica un anno fa sono venuti a lanciare fumogeni, ci sono state altre violenze sugli immigrati. Chi vuole leggerli come casi isolati faccia pure, ma la politica ha il dovere di leggere le cose come sono nella realtà”.
È proprio dal Parlamento che intanto arriva la risposta: il Presidente della Camera Roberto Fico, si esprime sulla vicenda: “Condanno con forza l’aggressione fascista ai giornalisti de L’Espresso. Un gesto grave da non sottovalutare. Solidarietà ai due cronisti”.
Matteo Salvini invece afferma che: “Il posto giusto per chi mena le mani è la galera”; e ancora: “Cercheremo di capire perché uno di loro, che è sottoposto a un regime di sorveglianza speciale, era in libertà. Sono arrivati e saranno utilizzati a giorni mille nuovi braccialetti elettronici.
Intanto Tizian insiste sull’importanza di eliminare gruppi non autorizzati, per un Paese sicuramente più sicuro che possa assistere sempre meno ad eventi del genere.