Al Museo Nazionale del Cinema di Torino la mostra #FacceEmozioni 1500-2000: dalla fisiognomica alle emoji

Fino al 6 gennaio 180 opere in mostra, 42 montaggi, 4 app e 8 installazioni.

di Elisabetta Corsi

Il Museo Nazionale del Cinema di Torino ospita fino al 6 gennaio 2020 la mostra #FacceEmozioni 1500-2000: dalla fisiognomica alle emoji, curata da Donata Pesenti Campagnoni e Simone Arcagni, una grande esposizione che, partendo dalla collezione del Museo, racconta gli ultimi 5 secoli di questa pseudoscienza.

Un percorso emozionale tra maschere e sistemi di riconoscimento facciale che conferma ancora una volta come il volto sia il più importante luogo di espressione dell’anima dell’essere umano.

Sono 180 le opere in mostra, che includono 82 riproduzioni fotografiche, 55 opere originali (dagli elmi e volumi del 500 alle installazioni di artisti contemporanei), 43 tavole tratte dalla collezione di fisiognomica del museo. A questo si aggiungono 42 montaggi, 4 app e 8 installazioni.

Il percorso di visita si concentra sulle arti performative e si interseca con arte, scienza, tecnologia e comunicazione. Partendo dall’Aula del Tempio e poi su per la Rampa Elicoidale, il visitatore viene coinvolto in quel lungo e affascinante racconto che collega i cataloghi di Giovan Battista Della Porta e Johann Caspar Lavater allo studio dei volti del primo pittore del Re Sole, Charles Le Brun, ai vetri per lanterna magica e agli emoji, ai manuali per l’attore di teatro e di cinema, alla tecnica del morphing, ai più avanzati software di face tracking o alle opere di artisti contemporanei che esplorano il volto e le emozioni.

Per la prima volta è utilizzata come spazio espositivo l’Orecchia, la stanza laterale della Mole Antonelliana che rievoca l’orecchio di un volto. Qui si può ascoltare l’installazione Organum pineale, una rappresentazione sonora delle passioni.

La collezione della fondatrice del museo, Maria Adriana Prolo nasce negli anni cinquanta, quando vengono acquisiti i trattati di Johann Caspar Lavater e di Giovan Battista Della Porta.

Vi sono poi in mostra diversi elmi provenienti dall’Armeria Reale che appartengono a diverse epoche e diversi ambiti culturali ma hanno una forte carica espressiva, con lo scopo di incutere timore al nemico.

Nella rampa elicoidale troviamo narrata la storia degli emoji, che riproducono gli elementi fondamentali del volto per comunicare stati d’animo e rendere le sfumature del linguaggio scritto, sono nate nel 1982 ma alla fine degli anni 90 sono diventate virali.

Troviamo anche dei libri scritti solo con emoji per es. Pinocchio di Collodi uscito nel 2017 e altri capolavori della letteratura.

Nel 2013 nasce anche la Emonjipedia da un idea di Jeremy Burge che riporta i significati e gli usi comuni di tutto gli emoji.

Vi è anche un area didattica all’interno di questa parte di mostra, infattti, è possibile creare il proprio emonji, giocando e individuando caratteri specifici del proprio volto.

Un altro aspetto che viene preso in considerazione è l’uso del volto nel cinema d’animazione, decisamente specchio dell’anima, in cui vengono definiti i caratteri e tratteggiati gli stati d’animo e le emozioni dei protagonisti.

Alla mostra hanno preso parte anche gli alunni del liceo artistico “Renato Cottini”, le classi III B e III C di arti figurative insieme alla professoressa Luisa Leccisotti hanno creato dieci opere acriliche su tela che accompagnano i visitatori all’uscita dal Museo e presentano il tema delle espressioni del volto ispirandosi a Charles Le Brun; la Classe V B del serale accompagnata dal professor Antonio Baldinu hanno realizzato MagicFaces, un gioco in cui le espressioni del volto dei partecipanti o degli emoji prendono forma sulla carta per diventare giochi in grado di creare nuove facce ed emozioni; la classe IV M del corso audiovisivo insieme alla professoressa Lidia Masala ha creato Zoomoji, una video animazione sulla storia degli emoji per un pubblico tra i sei e i dodici anni. All’interno anche un breve documentario con interviste a giovani che raccontano l’uso che ne fanno degli emoji. Infine, la classe II D coordinata dalla professoressa Barbara Floris ha ideato e realizzato un libro multi-sensoriale visivo-tattile e bilingue (italiano/inglese), a partire da una selezione di immagini in mostra.

Il museo è aperto lunedì, giovedì, venerdì, domenica dalle 9:00 alle 20:00 sabato fino alle 23:00. I prezzi per l’ingresso sono 11 euro l’intero mentre 9 euro il ridotto. Per le scuole è di 3.50.

Per maggiori informazioni: www.museocinema.it oppure [email protected]

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