Al Parco Archeologico di Pompei sono state riaperte tre domus, anche la La Casa degli Amanti

Al Parco Archeologico di Pompei sono state messe in sicurezza e riaperte tre domus in particolare: La Casa degli Amanti, La Casa della Nave Europa e la Casa del Frutteto. La Casa degli Amanti riapre al pubblico dopo ben quarant’anni.

di Elisabetta Corsi

La casa degli Amanti è stata riportata alla luce nel 1933, prende il nome del verso inciso in un quadretto con anatre sul fondo del peristilio che recita Amantes, ut apes, vitam melitam exigunt (gli amanti conducono, come le api, una vita dolce come il miele). La casa situata nel cuore della Regio I, era chiusa al pubblico dal 1980, a seguito del sisma, per cui si è rese necessario realizzare un ordito di puntelli a sostegno della copertura dell’atrio e del peristilio, occultando e stravolgendo la lettura degli spazi e delle decorazioni nella domus.

Negli anni lo stato di conservazione era divenuto tale che non potevano accedervi perfino i tecnici. La particolarità più rilevante dell’abitazione consiste nella presenza e nella conservazione completa del secondo piano del peristilio (giardino colonnato), un tempo accessibile attraverso una scala nel portico settentrionale.

Fatta eccezione per le pitture delle fauces e per alcuni pavimenti del II stile, le pitture presenti nella domus furono realizzate in IV stile nel corso del I secolo dopo cristo.

La messa in sicurezza ha riguardato anche il consolidamento della copertura e dei solai. L’intervento di ripristino delle coperture dell’atrio si è posto in continuità con la riconfigurazione che la domus aveva ricevuto nel complesso, durante i lavori di restauro degli anni trenta concomitanti con lo scavo. Alcuni oggetti rinvenuti nella casa (un braciere, un bacile, una lucerna in bronzo e delle cerniere in osso) sono esposti in una vetrina collocata nell’atrio.

L’esposizione fa parte del progetto di musealizzazione diffusa, già avviata da tempo in diversi edifici degli scavi, allo scopo di ricollocare e contestualizzare i reperti negli ambienti del loro ritrovamento.

La Casa della Nave Europa deve il suo nome ad un grande graffito sulla parete nord del peristilio, dove è raffigurata una grande nave da carico, chiamata “Europa”, affiancata da altre imbarcazioni minori.

La casa, il cui nucleo originale risale al III secolo A.C. ha avuto una storia edilizia complessa fatta di molte modifiche e ampliamenti; nella sua veste attuale, presenta un ampio peristilio con numerosi ambienti disposti in successione sui lati settentrionale e occidentale. Le monumentali colonne in tufo del peristilio e le decorazioni in I stile conservatesi in alcuni ambienti serbano memoria della fasi edilizie più antiche e dei momenti di maggior splendore delle domus.

Di particolare pregio è la decorazione nel cubicolo adiacente all’ingresso, dove il finto rivestimento a blocchi di marmo colorato, è arricchito dalla presenza, nella parte superiore della parete, di semicolonne ioniche realizzate in stucco. Nell’ultima fase di vita della città, la domus con ogni probabilità, ospitava un’attività produttiva di tipo agricolo; il settore posteriore della casa era, infatti, occupato da un ampio spazio verde, posto su due livelli.

La Casa del Frutteto è stata interessata da interventi di messa in sicurezza ma anche dal restauro degli apparati decorativi. Limoni e corbezzoli, piante da frutto e ornamentali, uccelli svolazzanti, e un albero di fico a cui è avvinghiato un serpente.

Così sono decorati i cubicoli floreali della Casa del Frutteto a Pompei, Una vegetazione lussureggiante dipinta sulle pareti, ad avvolgere il riposo degli antichi abitanti di questa dimora in via dell’Abbondanza, che conserva ancora uno dei più bei esempi di pittura di giardino rinvenuti nella città.

La pittura di giardino qui la si trova nei cubicoli a differenza delle altre case in cui vi era solo nelle sale di rappresentanza. In alcuni ambienti, vi sono anche motivi egizi, probabilmente il proprietario era devoto alla dea Iside. La domus, scavata parzialmente nel 1913 e poi nel 1951, presenta il classico impianto ad atrio, attorno al quale si dispongono i vari ambienti e nella parte posteriore uno spazio verde con un triclinio estivo. I giardini ornamentali sia dipinti che come spazi verdi interni, erano molto diffusi nelle case dell’antica Pompei.

Il Ministro per i beni e le attività culturali, Dario Franceschini ha dichiarato: “Pompei è una storia di rinascita e riscatto, un modello per tutta Europa nella gestione dei fondi comunitari. Un luogo in cui si è tornati a far ricerca e nuovi scavi archeologici grazie al lavoro lungo e silenzioso delle tante professionalità dei beni culturali che hanno contribuito ai risultati straordinari che sono sotto gli occhi di tutti e che sono motivo d’orgoglio per l’Italia”.

Anche il Direttore del Parco Archeologico di Pompei, Massimo Osanna ha commentato: “a Pompei non è più il tempo delle emergenze. Abbiamo davanti a noi nuove e importanti sfide per la tutela, la conoscenza e la valorizzazione degli scavi e del territorio”.

Per maggiori informazioni: www.pompeiisites.org

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