Alberto del Grande, ad agosto la raccolta “Piccoli Passi”

Ad agosto la pubblicazione di “Piccoli Passi”, il nuovo libro di Alberto del Grande tra cime innevate, sottoboschi e roccia, senza  dimenticare il regno animale, compreso quello umano. 

Alberto del Grande, "Piccoli Passi"
Alberto del Grande (Foto: © Danny Rambaldo) e la copertina di “Piccoli Passi”

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Comunicato – A un anno di distanza dall’uscita di “Appunti di Vista”, torna lo scrittore veronese con un nuovo  lavoro. “Piccoli Passi” è la naturale evoluzione e conseguenza della precedente opera e l’autore,  per confermare il suo stile narrativo, ha voluto mantenere lo stesso formato di racconti. 

Sono otto le storie che muovono i loro Piccoli Passi tra cime innevate, sottoboschi e roccia, senza  dimenticare il regno animale, compreso quello umano. 

Rimane forte la presenza dell’amore per la semplicità che lo scrittore ricerca costantemente e  tutela con tutte le sue forze. 

Con questa seconda opera ricalca il suo percorso, lasciando l’impronta dei suoi scarponi consunti  dal cammino che la vita lo porta a compiere, immerso nella Natura. 

Un sentiero affrontato sempre con maggior lentezza e attenzione ai dettagli, alle sensazioni. 

Se fu “Il bosco degli urogalli” di Rigoni Stern a spingerlo nella prima avventura, durante la scrittura  di Piccoli Passi ha fatto delle grandi scorpacciate tra le immagini raccontate da Thoreau nel  celeberrimo “Walden, ovvero vita nel bosco”, dalle e delle quali si è nutrito nei momenti lontani dai  boschi e dalla tanto amata brezza montana. 

Dice l’autore: “Il contesto e l’ambiente in cui si svolgono i racconti sono fondamentali, ma è sulle  emozioni che cerco sempre di focalizzarmi. È come se tenessi un occhio puntato esternamente e  lontano, all’orizzonte, e uno profondamente ancorato all’interno dell’anima e di ciò che quelle  sensazioni provocano in noi.” 

L’esigenza continua di raccontare, tramite storie con alcuni agganci autobiografici, una Natura fatta di esseri viventi e di rapporti fra questi, è costantemente presente nelle giornate che vedono  l’autore chino sulla sua (e ormai consumata) tastiera del pc. 

Se per Kerouac la scrittura fu on the road, per Alberto del Grande è senza ombra di dubbio in the  wood. 

Come nel precedente libro, lo stile rimane scorrevole e senza troppi fronzoli, come è l’autore  stesso, e punta a trasmettere la pace data dai suoni della Terra, quelli dentro di noi. 

Alberto del Grande, classe 1985, è uno scrittore, copywriter e ghostwriter professionista dal 2020. Amante della Natura e dell’ambiente, protegge le idee e il territorio grazie alle scelte quotidiane e  grazie anche ai messaggi che cerca di trasmettere attraverso la parola scritta.