L’attacco a Capitol Hill, il golpe neonazista di quelli che sembravano i Village People

“È un atto di sovversione. Un gruppo di milizia armata si sta recando al Palazzo del Congresso col fine di rinviare la vittoria di Biden”. Ma c’è qualcosa che non torna. L’unica preoccupazione è scrivere un tweet acuto e strampalato, pubblicare un même grottesco. 

di Maria Carola Leone 

Capitol Hill

Sono Maria Carola Leone, una cittadina italiana che ha la residenza cosmopolita. Preoccupata e imbevuta di disapprovazione, se è necessario, ma pur sempre amante del sarcasmo e dell’ironia. Adoro ridere e far ridere la gente su quasi tutto ciò che succede.

Vivo nell’epoca in cui conoscere ciò che sta accadendo in giro per il mondo è semplicissimo. Basta una semplice rete internet e un dispositivo per affacciarsi al balcone che da sui quotidiani e sui social networks. Scrivo spesso di geopolitica, racconto con delicatezza ciò che accade tra gli stati e di rado esprimo il mio pensiero privo di ‘politically correct’ su Twitter. In questo modo non mi lascio travolgere dal freddo, i social possono diventare gelidi (questa è una verità assodata).

Erano le 20:30 circa del 6 gennaio quando ricevetti messaggi da parte dei miei studenti, confusi da quanto stava succedendo a Capitol Hill.

-“Prof, ha visto cosa sta succedendo negli USA?”
– “Sì, si tratta di golpe, una specie di marcia su Washington…ragazzi”.
– “Ma perché Prof?”
– “È un atto di sovversione, ragazzi. Un gruppo di milizia armata si sta recando al Palazzo del Congresso col fine di rinviare la vittoria di Biden, deridere le istituzioni democratiche e portare con sé documenti molto importanti”.
Questo è quello che ci siamo scritti quella sera.

Il bilancio di questo atto oltraggioso è di 4 morti e diversi feriti. Tutto questo andava in diretta mondiale in TV e sui social networks. Incredibile ma vero.

Spesso ai miei studenti racconto cos’era successo l’11 settembre del 2001, molti di loro non erano neanche nati!

Io mi ricordo perfettamente dove mi trovavo e cosa stavo facendo: avevo 11 anni e stavo guardando i cartoni animati su Italia 1. Ad un tratto cominciarono ad andare in onda dei servizi straordinari del TG. Sembrava di assistere a una Serie Tv apocalittica, a un documentario oppure a una ricostruzione grafica di qualcosa che era successo. Nessuno stava giocando al teatro della burla quelle ore lì. Anzi. Assistere, seppur a chilometri e chilometri di distanza, al trionfo più violento della morte e dell’odio ci aveva lasciati sgomenti e spaesati. In quegli anni non c’erano i social, neanche si sapeva cosa fossero i mêmes. I mêmes.

Vi ricordate quel tipo vestito da sciamano? Quello vestito da bufalo, per intenderci, che è stato fotografato da tutti per l’attacco a Capitol Hill. Bhè, è un essere pericoloso, fanatico e agitatore delle crudeltà del Deep Web. Sì, avete sentito bene! Il costume di scena dà vita all’aspetto folkloristico dell’attacco fatto da questo personaggione che si fa chiamare “Sciamano di QAnon”! A primo impatto fa sicuramente ridere, ma se questa scena, seppur grottesca, l’associate all’immagine di un gruppo neonazista e negazionista che scorrazza liberamente per i corridoi del Congresso spalleggiato dalla scelta di parte dei poliziotti di DC, vi assicuro che l’ilarità va a farsi benedire.

In pochissimi minuti il web si è diviso in due fazioni: c’erano quelli che andavano alla ricerca disperata di informazioni attendibili e chi non vedeva l’ora di fare la battuta del secolo. C’erano quelli che dicevano: “Guarda, la réunion dei Village People”. Sì, ma sono armati, hanno sparato e ucciso.

“Ma guarda un po’, era da tanto che non li vedevo”. Sì, sono arrivati armati di esplosivo e molotov e non per festeggiare la fine dell’anno. “Ma quello non somiglia a Jamiroquai?” È vero, ma hanno appena evacuato la sede del partito democratico.

Se nel XXI secolo, epoca in cui gli Stati Uniti d’America e tutte le nazioni del globo stanno vivendo eventi drammatici (guerre, crisi, pandemia, e molto altro), l’unica preoccupazione della gente è scrivere un tweet acuto e strampalato col fine di far divertire i tuoi followers, e se pubblicare un même grottesco e di bassa lega è diventata una necessità così impellente c’è qualcosa che non torna, signori miei. Bisognerebbe scriverci un pezzo. Anzi, l’ho già fatto.