Solitamente quando cammino per le strade del centro storico non mi concentro su nulla se non sulla mia destinazione. Ma pochi giorni fa qualcosa ha attirato la mia attenzione: davanti a me una signora stava letteralmente lottando col cellulare nel vano tentativo di mettere a fuoco l’immagine con la fotocamera e produrre così uno scatto decente. “Mamma lascia fare a me” dice accanto a lei uno scricciolo alto un metro ed un soffio. Il pargolo le prende il telefono di mano ed in men che non si dica apre la fotocamera, mette a fuoco e scatta a ripetizione. Questa, cari lettori, è la cosiddetta Generazione Z: essa comprende i nati dal 2000 in poi. Vivono sin dai primi instanti a stretto contatto con la tecnologia. Per loro un cellulare, un computer o un tablet non è qualcosa di inaffrontabile ma un oggetto familiare.
Provate ad immaginare i benefici che deriveranno loro in ambito lavorativo: hanno quasi sicuramente un’ottima conoscenza del pacchetto office (Word, Excel…) e sanno usare internet perfettamente. Rispetto alle generazioni precedenti conoscono maggiormente le lingue straniere e hanno più possibilità di sbocchi professionali. Ma non è tutto oro ciò che luccica. Questi ragazzi hanno una soglia d’attenzione più bassa rispetto alla precedente generazione dei millennials e tendono a distrarsi facilmente. Inoltre preferiscono comunicare attraverso la tecnologia e ciò comporta un sensibile abbassamento dei rapporti umani.
Nel proseguio di questo articolo troverete inoltre una breve guida delle varie generazioni che si sono succedute dal termine della Seconda Guerra Mondiale al nuovo millennio. Esse denotano chiaramente dei modi di pensare differenti.
I Baby Boomers sono nati tra il 1946 e la metà circa degli anni ’60. In questo lasso di tempo ci fu un imponente tasso di nascita ed una crescita economica considerevole. L’Istat di recente ha dichiarato che essi oscillano oggi tra i 52 e i 70 anni, in Italia sono 15.4 milioni, di cui 7.2 milioni nel mondo del lavoro. Sono grandi lavoratori, ottimisti e con una grande propensione alla carriera.
La Generazione X comprende i figli dei Baby Boomers: nati tra la metà degli anni ’60 e il 1980. Essi sono scettici, malfidenti. Hanno vissuto sulla loro pelle la crisi economica degli anni ’70 e, conseguentemente, il frequente licenziamento dei propri genitori. Tra i loro pregi vi è certamente quello di aver imparato a cavarsela da soli.
I nati tra il 1980 ed il 2000 rientrano nella categoria dei “millennials” e quindi nella Generazione Y: sono cresciuti con i pc portatili e con internet. Secondo una ricerca Nielsen del 2015, sono “always on”: connessi dalla mattina alla sera per poter così affrontare le problematiche della quotidianità, per intrattenersi o semplicemente per istruirsi. Sono una generazione mobile: smartphone e tablet hanno sorpassato i PC nella connessione a internet. I loro tratti distintivi sono la pigrizia e la scarsa stabilità lavorativa.
Si tratta ovviamente di una mera distinzione fatta sulla carta dai sociologi, i quali hanno estratto da ogni epoca le caratteristiche predominanti. Non bisogna essere prevenuti e considerare, come molti erroneamente oggi fanno, un Baby Boomer migliore di un ragazzo che ora ha vent’anni. Ogni generazione ha pregi e difetti e personalità di spicco che possano fungere da modello da seguire.
E voi in che epoca siete nati? Vi riconoscete nella vostra categoria di riferimento?