Stella, le sue sorelle, e un padre che le tiene chiuse in casa. “Buio” è un thriller catastrofico che diventa gradualmente un thriller dell’anima, claustrofobico e morboso.
Non c’è buio più terribile di quello annidato nell’animo umano: una verità che la giovanissima Stella apprende nel film Buio, reso disponibile su MyMovies a maggio per una speciale presentazione e uscito in sala e nelle arene di Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova e Roma dal 18 giugno scorso.
Stella e le sue due sorelle, Luce e Aria vivono la loro vita nelle tenebre, letteralmente, e a dispetto dei nomi così evocativi. Il padre, interpretato da Valerio Binasco, le tiene chiuse in casa al riparo dal mondo, piombato (così sembra dalle sue parole) in un’apocalisse climatica che ha spazzato via l’umanità e che colpisce soprattutto le donne.
Sole con lui in una villa piemontese, costrette a pasti frugali, frutto di missioni esplorative del padre al limite della sopravvivenza, le tre ragazze ignorano completamente quel che accade fuori. Finché una di loro, la sorella maggiore, non decide di uscire da un lucernario e riscoprire il mondo e procurarsi del cibo, data l’assenza del capofamiglia.
Non mancheranno le sorprese e al buio della casa si sostituirà presto il lato oscuro paterno, fino all’epilogo finale.
Angosciante e incalzante, il thriller di Emanuela Rossi si inserisce in un periodo storico in cui di mascherine, reclusione in casa e visite lampo ai supermercati ne abbiamo fatto, purtroppo, l’abitudine con la quarantena, eppure da thriller catastrofico diventa gradualmente un thriller dell’anima, claustrofobico e morboso.
Le preghiere del padre scandiscono cene e momenti di breve evasione tra fitness e musica, mentre i ricordi della madre scomparsa si rivelano gradualmente come le figure proiettate sulla caverna di platonica memoria.
Regge il film quasi da sola Denise Tantucci, già vista in molti film e nella serie TV di Rai1 “Sirene”: occhi azzurri sempre in primo piano, voce spezzata mentre canta “Reality” (la colonna sonora del Tempo delle Mele), spirito combattivo, una giovane promessa del nostro cinema di cui si parlerà a lungo.
Il film, che si avvale delle belle illustrazioni dell’artista Nicoletta Ceccoli, sceneggiato dalla regista con Claudio Corbucci, anche produttore, ha vinto il Premio Raffaella Fioretta per il Cinema Italiano ad Alice nella Città 2019, è stato presentato in concorso al Tallinn Black Nights Film Festival 2019 ed è stato presentato in concorso al Festival Univercinè Italien di Nantes 2020, dove ha vinto il Prix des Lycéens, ed è in corsa ai Nastri d’argento per il miglior soggetto.
Realizzato con il contributo del POR FESR Piemonte 2014-2020 – Azione III.3c.1.2 – bando “Piemonte Film TV Fund” e con il sostegno della Film Commission Torino Piemonte, BUIO è prodotto dalla Courier Film, con la produzione esecutiva della Redibis Film, con Daniele Segre e Daniele De Cicco.