“Buongiorno Doc”, Daniela Guidi e il viaggio alla scoperta di sé

di Daniela Merola

Daniela Guidi è al suo esordio come scrittrice con il romanzo “Buongiorno Doc” edito da Apeiron Edizioni. L’autrice è tecnico audiometrista ed audioprotesista ed esercita la sua professione a Napoli, presso L’Acustica – centri audioprotesici. Ama viaggiare, disegnare, ascoltare musica. Ha sempre scritto sin da bambina ma non aveva mai avuto il coraggio di  far pubblicare i suoi scritti fino ad ora con questo esordio molto interessante. Martedì 26 giugno, alle ore 18:00, presso la Libreria Raffaello di via Kerbaker in Napoli si terrà la prima presentazione. 

– Daniela Guidi, un dottore artista ti posso definire. Ami il disegno, il canto, la scrittura. Però poi hai scelto di fare il dottore, lavoro cui ti dedichi con passione totale. La medicina come è entrata nella tua vita?

La scelta di intraprendere questa professione è nata un po’ per caso. Mi sono ritrovata in un mondo del tutto nuovo ai miei occhi che con il tempo ho imparato ad apprezzare. Il seguire il paziente in tutto il suo percorso diagnostico e riabilitativo ha  smosso progressivamente le mie capacità empatiche e relazionali.

– Il tuo esordio è avvenuto ora con “Buongiorno Doc” edito da Apeiron Edizioni. Un titolo che introduce subito nel tuo mondo e nel mondo della protagonista Martina. È un po’ autobiografico?

Credo ci sia sempre un po’ di autobiografia in ogni racconto. Un pensiero, la descrizione di un personaggio o di un luogo. Nulla nasce dal caso. Questo racconto è nato dalla voglia di mettere su carta, senza filtri, tante se non troppe emozioni a lungo provate e che disordinatamente affollavano i miei pensieri e che nero su bianco hanno ritrovato poi la loro giusta collocazione.

– “Buongiorno Doc” è come se fosse una seduta dallo psicologo per chi lo ha scritto e per chi lo legge. Un viaggio alla scoperta di sé. La protagonista con grande fatica uscirà dal suo guscio di protezione e riuscirà a confrontarsi col mondo. Chi è Martina?

Martina è una ragazza come tante che si ritrova frequentemente a confrontarsi con sfide più grandi di lei  e come chiunque altro, la paura di affondare nel proprio dolore la porta a smettere di vivere e a limitarsi al semplice sopravvivere.

–  Trovo “Buongiorno Doc” un romanzo molto interessante proprio per il cammino psicologico che fa la protagonista, questo suo cammino che dalla anaffettività la porta poi alla consapevolezza di sé. Questa cosa è secondo te comune a molte donne?

Credo sia un percorso inevitabile. È insito dell’essere umano avere la capacità di far fronte in maniera “positiva” agli eventi traumatici, riorganizzando positivamente la propria vita. Proprio come per il concetto della resilienza in fisica, ovvero la capacità di un sistema di adattarsi alle condizioni d’uso e di resistere all’usura.

– Sarà un uomo a risvegliare Martina dal suo torpore affettivo e a riportarla alla vita. Credi nel potere salvifico dell’amore oppure Martina si sarebbe comunque salvata da sé?

Martina è convinta di potersi “salvare” solo attraverso la travolgente passione che sa regalarle quest’uomo che è del tutto estraneo alle vicende dolorose della sua vita, non a caso è lui a donarle il suo alter ego “Doc”. Scoprirà poi che a nulla valgono le attenzioni altrui, la protagonista ha bisogno di ricominciare a fatica ad amare e riscoprire se stessa prima di poter apprezzare realmente di nuovo le attenzioni verso gli altri.

– Tu credi nell’eccezionalità delle storie cosiddette “normali?”

Tutte le storie “normali” nel loro piccolo nascondono la loro cosiddetta “eccezionalità”. Non vi è bisogno di eventi straordinari, sono i sentimenti che fanno la differenza.

– “Buongiorno Doc” è un romanzo di incisiva riconoscibilità, cosa molto importante secondo me. Come è stata questa tua prima avventura da scrittrice?

È stata molto appagante. Come dico sempre “Buongiorno Doc” è un romanzo che si è scritto da sé, ancor prima di digitare le prime parole ero già sicura del titolo e della copertina che avrei scelto. Ogni momento era buono per me per buttar giù un pensiero, mentre camminavo per strada o semplicemente facevo la spesa o meglio ancora mentre in treno cercavo di dare un senso alle lunghe ore di viaggio. So che è difficile da capire, ma è uno scritto che è nato da solo dall’inizio alla fine.

– Andrai in giro per presentazioni. Qual è il tuo stato d’animo?

Per ora sono ancora incredula. Non avrei mai pensato un giorno di scrivere un libro ne tantomeno di pubblicarlo, figuriamoci poi ritrovarmi a parlarne e a discuterne i punti salienti con un pubblico davanti. Sono però sicura che sarà una esperienza stimolante e questo è anche grazie alle persone a cui voglio più bene che condivideranno con me questo percorso.

Ringrazio Daniela Guidi e ricordo che “Buongiorno Doc” è disponibile in tutte le librerie e online.

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