“Capodimonte oggi racconta” il vaccino contro il vaiolo a Capodimonte nei primi del Novecento

La rubrica a cura dell’Ufficio Comunicazione del Museo e Real Bosco di Capodimonte, “Capodimonte oggi racconta”, ci riporta alle vaccinazioni alla Reggia del 1913.

di Elisabetta Corsi

A sinistra: Gruppo di vaccinati sul balcone della Reggia di Capodimonte. A Destra: I principi Amedeo ed Aimone d’Aosta.

Per la rubrica “Capodimonte oggi racconta” ideata dall’ufficio comunicazione del Museo e Real Bosco di Capodimonte come forma di resilienza culturale con il supporto di tutto il personale di Capodimonte e il contributo delle associazioni di sostegno. Dopo aver parlato del restauro della Letizia di Canova, di come nasce la passione per l’arte, della Cassetta Farnese, del dipinto Da Frisio, di Ercole al Bivio e del Ritratto di Fra Luca, oggi si parla di una pagina storica interessante.

Benedetta De Falco, presidente del Premio GreenCare Aps, da sempre al fianco della direzione di Capodimonte nella diffusione dei principi di sostenibilità ambientale, ci riporta alle vaccinazioni alla Reggia del 1913, con l’augurio che la comunità scientifica riesca a domare presto l’insidioso Coronavirus, trovando una cura, se non addirittura un vaccino.

Siamo nel 1913 ed il Colonnello Carlo Campari, Ufficiale d’Ordinanza effettivo di Sua Altezza Reale, Duca d’Aosta, soggiorna con la famiglia reale nella Reggia di Capodimonte. Nelle immagini allegate, scattate dallo stesso Colonnello Campari, possiamo vedere affacciati sulla balconata che guarda in direzione della Palazzina dei Principi, un gruppo di persone che mostrano con soddisfazione il segno della puntura della vaccinazione da poco compiuta. Vengono, infatti, vaccinati tutti i residenti della Reggia di Capodimonte. Tra questi si vedono anche i due giovani principi Amedeo ed Aimone d’Aosta.

Considerato l’anno, probabilmente si tratta del vaccino contro il vaiolo. Si ebbe una vasta campagna di vaccinazioni in Europa tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, che produsse l’obbligatorietà dell’antivaiolosa nel 1888.

Solo nel secolo precedente, a Napoli nel 1768, il Vaiolo portò alla morte di sessantamila persone. La campagna di vaccinazioni quindi fu considerata come una benedizione e accolta con entusiasmo.

Il vaiolo ad oggi è considerata l’unica malattia contagiosa di origine virale ad essere ufficialmente debellata, l’ultimo caso diagnosticato risale al 1977 in Somalia.

Ad oggi, con la totale eradicazione della malattia, la vaccinazione è stata abrogata nel 1981. Il Vaiolo si stima che abbia fatto intorno alle 500 milioni di vittime ed è considerata una delle pandemie più letali e devastanti della storia.

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