Conche Bianche, “Corvo”

Corvo, il nuovo singolo di Conche Bianche, è un manifesto istantaneo per illuminare l’inverno.

Conche Bianche, "Corvo"
Conche Bianche | Foto: © Alice Blu

Comunicato – “Corvo” è il nuovo singolo di Conche Bianche, progetto personale del musicista Luca Giuseppe D’Aloia (Radura, Nené Azzurra). Il brano si presenta come un manifesto istantaneo, una preghiera brevissima, un crescendo di chitarre acustiche e voce, dove arpeggi cristallini e accordi legnosi si stringono intensi, per poi distendersi esausti.

Nei suoi 1’25” Corvo condensa tutto l’impeto che ha fatto sì che il tempo non la cancellasse: è stata infatti composta cinque anni fa e solo ora viene pubblicata come primo singolo estratto e contemporaneamente traccia d’apertura del disco di debutto dell’artista, la cui uscita è fissata a primavera 2022 per Non Ti Seguo Records.

Corvo introduce e condensa l’immaginario che anima il progetto Conche Bianche. È il peso di un freddo cielo bianco che attende di cedere alle sinestesie primaverili, ma anche il repentino germogliare di visioni piene di luce, intrise d’un candido erotismo. Di fatto ci rende possibile rivivere l’esperienza dell’autore, che proprio a cavallo del passaggio tra l’inverno e la primavera ha registrato e mixato l’intero disco nella sua stanza, trascorrendo due mesi sotto il segno di una dedizione quasi sacrale e d’una immersione tanto profonda da diventare quasi ossessione. Sognava le canzoni ed al risveglio esse erano il primo pensiero, così come l’ultimo prima di cedere alla notte.

Corvo è una presentazione, ma lo è in senso assurdo. L’autore non c’è più, si è trasformato: “Io sono il corvo”, così esordisce una voce insicura e vicina. Immedesimarsi in qualcosa di leggero, che non pesa, per sottrarsi a una tensione relazionale insostenibile. Un’illuminazione leggera, un’epifania come un’altra che ha trovato la forza d’imprimersi e restare. Una preghiera impossibile per qualcuno che non c’è più.

Conche Bianche è il progetto solista di Luca Giuseppe D’Aloia, chitarra e voce nei Radura e batterie dei Nené Azzurra, Conche Bianche nasce da un’immagine, da una sensazione, da un desiderio, è la ricerca di un luogo intimo, raccolto. Sotto questo pseudonimo si riflette lo slancio che ha trovato per creare e condividere la propria musica, registrata in casa, in momenti sospesi, quando la luce entra col taglio giusto o la sera invita a una sigaretta. Un approccio sciamanico alla composizione, analogico nel senso di naturale, fedele al suono dello strumento e a quello dei corpi. I primi due lavori, Il Sole d’Aprile e I Giorni delle Mandorle, escono in punta di piedi, per una piccola cerchia di amici, in una manciata di copie fatte a mano, totalmente DIY, poi regalate o barattate.