Guzzi, Vice Presidente Nazionale Unilavoro Pmi: “Una situazione disastrosa che non accenna a migliorare e che desta ancora fortissime preoccupazioni”.

Comunicato – Il 2020 si chiude con un bilancio drammatico per il nostro sistema produttivo colpito duramente e a più riprese. L’effetto combinato del Covid e del crollo dei consumi, del 10,8%, ha spinto alla chiusura di oltre 300 mila imprese e di 200 mila autonomi.
Questa la stima dell’Ufficio Studi Confcommercio sulla nati-mortalità nel 2020 delle imprese del commercio non alimentare, dell’ingrosso e dei servizi.
Di queste, 240 mila imprese sono sparite a causa della pandemia, 225 mila per un eccesso di mortalità, e 15 mila per un deficit di natalità.
Alla perdita di imprese, si aggiunge quella dei lavoratori autonomi, ovvero, di quei soggetti che sono titolari di partita iva e che operano senza alcun tipo di organizzazione societaria.
Dati allarmanti che mettono in luce una realtà difficile e complessa.
Sull’andamento dell’economia, ha sottolineato Sebastiano Guzzi, Vice Presidente Nazionale Unilavoro Pmi, hanno avuto un effetto decisivo prima il lockdown della scorsa primavera, poi le chiusure dei settori produttivi, determinate dalla nuova e preoccupante impennata di contagi. Una situazione disastrosa che non accenna a migliorare e che desta ancora fortissime preoccupazioni.
Gli aiuti e gli ammortizzatori sociali, messi in campo dal governo, ha evidenziato Guzzi, hanno concesso ad alcune aziende di sopravvivere, ma con l’inizio del nuovo anno, si rischia, un’importante ed incisiva impennata di chiusure e di licenziamenti.
Il rischio è che l’escalation dei contagi possa essere devastante. Ovunque. Soprattutto nelle piccole imprese che operano al Sud, dove il tessuto, già ampiamente compromesso, può diventare terreno fertile per una crisi senza precedenti.
Unilavoro Pmi, in questo momento di grande disagio sta adottando nuove misure di sostegno destinate a tutte le aziende, nella speranza che il nuovo anno possa essere l’inizio di una nuova realtà economica e nell’auspicio che le imprese possano fronteggiare e risolvere, in tempi brevi, le aporie di cui soffre questo complicatissimo momento storico.