“Dalla medicina alternativa al benessere psico-fisico”, le tante discipline della naturopata Maria Teresa De Donato

Naturopatia/naturoterapia, omeopatia, erbalismo e olismo. Oggi parliamo di medicina alternativa. Con grande orgoglio riportiamo l’intervista rilasciata alla nostra piattaforma dalla dottoressa Teresa De Donato.

di Daniela Merola

La dottoressa Maria Teresa De Donato

Nata a Roma, da 24 anni vive con il marito a Austin, Texas, USA. La dottoressa Maria Teresa De Donato, specializzata in salute olistica, naturopata, omeopata, life coach, autrice di molti libri sulla medicina alternativa. La ringraziamo per aver concesso n’intervista esclusiva alla nostra piattaforma.

– Maria Teresa De Donato, una dottoressa romana con tante specializzazioni che vive negli USA. Come mai ti sei trasferita?

Mi sono trasferita qui con mio marito agli inizi del 1995 dopo aver accettato insieme a lui un’assegnazione negli USA che gli era stata proposta più di una volta dall’azienda per la quale lavorava. Successivamente abbiamo deciso di restare definitivamente in America. Per quanto mi riguarda, ho dovuto dimettermi dalla Pubblica Amministrazione e, più precisamente, dal Ministero della Salute dove lavoravo già da anni. È stato come fare un salto nel buio.

– Sei una grande esperta di naturopatia, di medicina olistica e omeopatia. Come possiamo spiegare in modo chiaro e semplice le discipline di cui ti occupi?

Quando noi occidentali usiamo il termine “medicina” – che ce ne rendiamo conto o meno – ciò a cui ci riferiamo e che diamo per scontato essere “il” sistema medico per eccellenza, è la nostra moderna medicina occidentale, ossia quella che si studia nelle Facoltà di Medicina e Chirurgia delle varie università. Questo tipo di medicina è relativamente giovane, tuttavia, se paragonato ai sistemi millenari in uso in altre civiltà, anche se, grazie ad esso, in molti casi si è potuto fare dei notevoli passi in avanti non solo nella cura di molte malattie, ma cosa ancora più importante, grazie proprio alla chirurgia. La nostra moderna medicina occidentale ha, comunque, i suoi limiti ed infatti, soprattutto per quanto riguarda le condizioni acute e croniche, in molti casi ha fallito. È stato proprio questo suo fallimento che ha portato molti medici allopatici (ossia che praticavano medicina secondo gli standards occidentali) a rivolgersi alla Naturopatia, all’Omeopatia, all’Ayurveda, alla Medicina Tradizionale Cinese, nonché ad altre metodologie olistiche, per trovare le risposte e quindi l’eventuale soluzione a problemi che la medicina occidentale non riusciva a risolvere. Mia zia Anna Maria, sintetizzava questo fallimento della medicina tradizionale occidentale con la seguente frase: “Non ci hanno allungato la vita. Ci hanno allungato la malattia.” Questo ad indicare che una reale cura per una vera guarigione da stati acuti e cronici, la medicina moderna occidentale non l’ha trovata, quindi il massimo che può fare è cercare di sopprimere i sintomi, il che non è una reale soluzione, né porta ad una vera guarigione. La soppressione del sintomo, e in molti casi la rimozione di organi, di parti del corpo, è un’altra caratteristica della medicina moderna occidentale. Entrambi questi sistemi  sopprimere il sintomo, considerato in quest’ottica nostro nemico, ed eliminare organi che stanno dando o potrebbero dare problemi – vengono visti come un sistema di cura, a volte persino come un sistema di ‘prevenzione’. La Naturopatia, quindi tutte le metodologie olistiche, medicine naturali alcune delle quali millenarie, nonché complementari, alternative, integrative o comunque le si voglia definire e, quindi, anche la stessa Omeopatia, che però è caratterizzata come vedremo anche da un suo proprio sistema con leggi e principi ben precisi e distinti dalle altre terapie olistiche ed anche mediche, si oppongono fortemente a questa veduta della salute, del corpo umano e della vita stessa Prima di tutto, la Natura viene vista dalle terapie olistiche quale realmente è, ossia come Fonte di Vita, come Madre, quindi anche in grado di provvedere tutto ciò di cui abbiamo bisogno per mantenere e/o ristabilire uno stato ottimale di salute e di benessere, nonché prevenire tutte quelle condizioni e persino malattie che, soprattutto noi occidentali ed anche i popoli in via di sviluppo abbiamo conosciuto, o stiamo conoscendo, proprio come risultato di un’alimentazione e di uno stile di vita non equilibrati (e noi popoli mediterranei se ci atteniamo alla nostra cucina tradizionale, millenaria, partiamo sicuramente avvantaggiati rispetto, ad esempio, agli americani). In armonia con questa premessa, un proverbio ayurvedico – l’Ayurveda è il sistema medico più antico al mondo – afferma che la prima vera medicina è proprio il cibo che mangiamo: se mangiamo cibi sani ed abbiamo una dieta equilibrata abbiamo molte più possibilità di preservare il nostro stato di salute. A coloro che muovessero l’obiezione affermando, ad esempio, che ‘conoscono persone che hanno 90 o più anni e che mangiano regolarmente fritti, bevono e fumano molto’ vogliamo ricordare che quelle sono eccezioni e non la regola; che quelle persone hanno – buon per loro – caratteristiche costituzionali ed un patrimonio a livello di DNA tali che ben pochi tra noi hanno la fortuna di avere. Quindi è meglio evitare di fare paragoni di questo tipo. Alla Naturopatia, oltre all’alimentazione e agli stili di vita, incluso quindi il regolare esercizio fisico in qualunque sua forma lo si voglia intendere, appartengono, quindi, tutti quei sistemi naturali che possono ‘sollecitare’ una spontanea guarigione, perciò anche le erbe e tutti quelli che potremmo definire “rimedi della nonna”. Questo naturalmente esclude farmaci di qualsiasi tipo.  Inutile dire, comunque, che anche le cure farmacologiche possono essere valide in molti casi ed avere una loro utilità, ma che esse prescindono dalla Naturopatia e dalle sue tecniche e terapie.

La copertina del libro “The Dynamics Of Disease of Healing”

I farmaci si focalizzano, cioè mirano, in armonia con la veduta della moderna medicina occidentale, alla soppressione dei sintomi. La Naturopatia, così come l’Omeopatia e tutte le altre modalità olistiche, guarda all’individuo nella sua interezza, complessità ed unicità, quindi riconosce che mente, corpo e spirito sono indissolubilmente legati l’uno all’altro, aspetto che sembra sfuggire in molti casi alla medicina tradizionale che, al contrario, si concentra, solo o prevalentemente, su quella parte del corpo, organo o sistema, che presenta il problema, o detto in altri termini, sul luogo dove i sintomi si sono manifestati ‘fisicamente’ (mentre l’origine del problema, in realtà, potrebbe essere completamente altrove…).Le discipline olistiche mirano, perciò, ad individuare la vera causa che ha generato la malattia e a rimuoverla, perché è solo seguendo questa procedura che si può realmente eliminare il problema e consentire una vera guarigione.  Il corpo ha in sé la capacità di guarire, il che ci porta ad un altro fondamentale principio su cui si basano le terapie olistiche, cioè quello del vitalismo.  Tutte le terapie olistiche si basano sulla convinzione ed  accettazione del fatto che la nostra salute dipende soprattutto dalla qualità, quantità e dallo stato in cui si trova in ogni istante della nostra vita quella che viene comunemente chiamata “forza vitale”, conosciuta anche come “prana” (Ayurveda) e/o “chi/qi” (Medicina Tradizionale Cinese), una sorta di entità immateriale, che alcuni identificano con lo stesso processo di respirazione, con il respiro vitale che ci accompagna tutta la vita e che ci lascia solo al momento della morte. Come Naturopata ed Omeopata, basandomi su questi ed altri criteri di valutazione delle singole discipline, cerco di individuare la causa prima che potrebbe aver determinato un problema che ad un certo punto si è manifestato in forma di sintomo o di malattia fisica. In questo modo aiuto le varie componenti – corpo, mente e spirito – a ritrovare un loro equilibrio.  Il corpo, oltre che avvalersi del sistema immunitario, nella difesa della propria sopravvivenza ha un proprio processo di autoregolazione, chiamato ‘omeostasi’, tramite il quale cerca continuamente di mantenere o di ripristinare stabilità a tutti i livelli proprio per garantire salute e benessere.  Nella mia pratica olistica, cerco di raggiungere questi risultati, quindi di fatto di aiutare corpo, mente e spirito, nonché la forza vitale, a promuovere salute e benessere e a facilitare il processo naturale di guarigione consigliando non solo cambiamenti nella dieta alimentare e nello stile di vita, ma anche rimedi naturali: questo può includere suggerimenti sull’uso di integratori alimentari, rimedi erboristici e/o rimedi omeopatici.  A volte, proprio perché non esiste un sistema o una terapia che possa funzionare per tutto e per tutti, posso anche suggerire altre terapie da integrare che io non pratico.  Alcuni esempi in questo senso potrebbero essere quelli dell’agopuntura, della fisioterapia, dell’ipnosi o delle tecniche di movimento quali yoga, tai chi, qi gong.

– In quale misura l’omeopatia e la naturoterapia possono aiutare le persone?

Come ho già spiegato prima, omeopatia e naturopatia/naturoterapia possono aiutare e spesso anche curare completamente una grande varietà di condizioni di salute. L’omeopatia, ad esempio, ha dimostrato di avere un notevole successo anche nei casi acuti e cronici proprio laddove spesso la medicina tradizionale ha fallito. Sempre l’omeopatia ha anche dimostrato di essere uno strumento valido per la cura di cisti e di tumori benigni. Moltissime condizioni di salute – da quelle più semplici a quelle più complesse – hanno dimostrato di poter essere spesso risolte tramite rimedi erboristici ed un’alimentazione particolare, vegetariana ed in molti casi completamente vegana.  Infatti, molti problemi, tra cui pressione alta, problemi di circolazione e persino alcuni casi di diabete, hanno dimostrato di poter essere prevenuti o anche risolti proprio tramite un cambiamento nella dieta alimentare (cioè un regime alimentare) più equilibrato e che elimini eccessi o carenze e tenga conto degli specifici bisogni del singolo individuo. A volte, l’essersi attenuti a questi semplici consigli ha consentito di prevenire eventuali problemi piuttosto che doverli poi curare.Questi, naturalmente, sono consigli generali, in quanto nessuno – né un medico, né un naturopata e neanche un omeopata – può garantire il successo di una terapia e, di conseguenza, la guarigione, proprio perché, come ho già anticipato 1) non esiste un sistema medico che possa funzionare per tutto e per tutti; 2) perché la guarigione dipende da una serie di fattori sui quali, molto spesso, nessuno di noi ha il controllo.

– Racconta ai lettori dove insegni tu negli Usa?

In passato ho insegnato, sia in Italia sia negli USA, a diversi livelli – dall’asilo al college. Da anni, pur considerandomi una educatrice, mi sono focalizzata sulla mia attività di consulenza ed ho incrementato anche l’attività di scrittura che mi ha portata alla pubblicazione di vari libri e centinaia di articoli che trattano varie tematiche. In futuro, per quel che riguarda la possibilità di tornare ad insegnare, si vedrà.

– I tuoi tanti studi e la tua visione del mondo ad ampio raggio ti hanno portato ad avere a che fare con le più differenti personalità umane. Di cosa hanno maggiormente bisogno le persone per raggiungere un equilibrio psico-fisico?

Di qualcosa che potrebbe sembrare banale, ovvio, ma purtroppo è proprio l’ovvio a cui raramente si pensa e che invece rappresenta ed include ciò che è, o dovrebbe essere assolutamente fondamentale, quindi alla base della nostra salute, del nostro benessere e, di conseguenza, del nostro equilibrio psico-fisico.

  • Capire chi siamo realmente e di cosa abbiamo veramente bisogno per essere sereni ed in pace con noi stessi (perché solo così potremo essere anche in pace con gli altri);
  • Accettare la nostra unicità e viverla pienamente; evitare, quindi, confronti, paragoni e la competizione… perché oltre ad essere del tutto inutili, ci privano della gioia facendo sorgere in noi dubbi e sentimenti ostili, quindi energie negative che a lungo andare si trasformano in sintomi ed in malattia, o quantomeno in uno stato di malessere generale e di disagio. Non è una questione di “se”, ma di “quando”;
  • Capire che corpo, mente e spirito, quindi tutti gli organi e le funzioni del corpo, comunicano ininterrottamente tra loro durante tutto l’arco della nostra vita e sono strettamente connessi gli uni agli altri.  Dire o fare una cosa mentre ne pensiamo un’altra – quindi mentire, a se stessi prim’ancora che agli altri, – crea uno squilibrio tra queste tre componenti, cioè una divisione, mettendo corpo, mente e spirito in collisione l’uno contro l’altro. Questi squilibri generano anch’essi sintomi e malattie.
  • Avere delle mete nella propria vita e coltivare i propri interessi per raggiungere ed utilizzare il proprio potenziale;
  • Amare: amare in maniera incondizionata. Avere e coltivare relazioni di amore e di amicizia sane ed equilibrate è fondamentale per stare bene con se stessi e con gli altri e perché la vita abbia valore. Partecipare, regolarmente o anche saltuariamente, ad attività di volontariato (magari aiutando semplicemente un nostro vicino in difficoltà) non solo serve ad aiutare gli altri, ma anche ad aiutare noi stessi, ad aprire la nostra mente ed il nostro cuore. Aiuta a cambiare non solo la vita altrui, ma anche la nostra dandole un valore ancora più grande. Come dice il proverbio: “C’è più felicità nel dare che nel ricevere.” I proverbi non sbagliano mai. Io ho alle spalle più di 35 anni di volontariato, che faccio ancor oggi limitatamente alle mie attuali possibilità ed al mio tempo. Posso parlare, quindi, per esperienza personale, diretta.  
La copertina del libro “Disease and Healing Dynamics”

 – Qual è la differenza tra omeopatia, erbalismo e olismo?

Per olismo si intende un sistema filosofico basato su un approccio ‘olistico’ alla salute, ma anche alla vita stessa. L’approccio olistico, come ho già detto, prende in considerazione l’interconnessione tra mente, corpo e spirito, considerando, quindi l’essere come l’insieme di queste tre componenti, piuttosto che focalizzarsi su singoli organi, singole funzioni o singole parti del corpo. L’essere viene visto nella sua complessità, nella sua interezza e nella sua unicità, ma anche come parte integrante di un Tutto più grande, sia esso visibile o invisibile, a cui ogni cosa è connessa.  Per quanto riguarda l’omeopatia e l’erbalismo possiamo dire che entrambe sono metodologie olistiche: entrambe, quindi, prendono in considerazione non solo le componenti corpo, mente e spirito, ma anche il principio del ‘vitalismo’, ossia dell’esistenza della ‘forza vitale’ che anima il corpo ed entrambe si basano su rimedi naturali, l’erbalismo sulle erbe/piante, l’omeopatia anche sulle erbe/piante, ma non solo. L’omeopatia, però, si basa su principi suoi propri che la distinguono da qualsiasi altra disciplina, quindi anche dall’erbalismo. I suoi principi fondamentali sono:

  • Il principio di similitudine, o Legge dei simili (= Similia similibus curantur, ossia simile cura il simile), secondo cui lo stesso principio attivo (rimedio) che può causare una malattia in una persona sana è anche in grado di curarla in una persona malata. Per certi aspetti segue il principio del vaccino;
  • La specificità medicamentosa: secondo L’ “Organon” di Hahnemann, il fondatore della moderna omeopatia classica, “Ogni medicamento produce effetti specifici nel corpo umano e nessun’altra sostanza medicinale può dare origine ad altri effetti che siano del tutto simili a quelli”. Ne consegue, quindi, che l’obiettivo fondamentale dell’omeopata non è quello di diagnosticare la malattia di cui soffre il paziente, bensì quello di individuare quel preciso rimedio che nella persona sana provoca gli stessi disturbi (o comunque i più simili) lamentati dal paziente;
  • La dose infinitesimale: I rimedi omeopatici vengono preparati seguendo il principio di diluizione e quello di dinamizzazione. La diluizione e la conseguente dinamizzazione del rimedio consentono, ad ogni passaggio, di potenziare in maniera esponenziale gli effetti della sostanza stessa, aumentandone la sua efficacia. Questo significa che maggiore è la diluizione, maggiore è la dinamizzazione, più potente è il rimedio, maggiori sono, quindi, le probabilità che il paziente guarisca.
  • La Legge di Hering o “di guarigione”: secondo questo principio, la guarigione avviene non in modo immediato, ma seguendo un ordine ben preciso, determinato dalla legge di “eliminazione dei sintomi”. I sintomi della malattia, infatti, tendono a sparire “dall’alto verso il basso”, “dall’interno verso l’esterno” ed in ordine inverso a quello in cui si sono manifestati. Questo significa che spariscono prima i sintomi che sono comparsi più recentemente e successivamente, andando a ritroso, quelli che hanno un’origine più remota. Questo meccanismo di guarigione rispecchia la caratteristica di centrifuga della cura omeopatica, che mira ad eliminare la causa della malattia alla fonte piuttosto che sopprimerla.

– Maria Teresa, il tuo è anche un life coaching a 360°, una attività che pratichi da più di 35 anni. Quali punti dell’interiorità dell’individuo vai a stimolare con questa professione e a cosa tu miri per aiutare gli altri?

Premesso che il coaching non ha nulla a che vedere con la terapia psicologica o psicanalitica che, al contrario, richiede l’operato di esperti in salute mentale, la mia attività quale coach consiste nell’aiutare la persona ad acquisire consapevolezza o maggiore consapevolezza di chi è realmente, dei suoi bisogni, dei suoi desideri più intimi, dei suoi punti forza e delle sue debolezze, delle sue passioni, dei suoi talenti, quindi del suo potenziale e a motivarla all’azione. Io sono, al tempo stesso, a) uno specchio che permette all’altro/a di vedersi e di capire a che punto è nel suo processo di sviluppo e di crescita personale; b) colei che gli/le offre le chiavi di accesso al proprio universo, alla realizzazione più piena del Sé. Io faccio la mia parte nell’ispirare, nell’aiutare e nel motivare, ma il risultato finale dipende dall’individuo stesso, dalla sua abilità, ma soprattutto dalla sua determinazione e dal suo impegno nell’apportare i cambiamenti necessari al suo modo di pensare e di comportarsi, al fine di raggiungere il suo massimo potenziale, quindi una vita personale, professionale, di relazione quanto più vicina possibile al proprio ideale e, di conseguenza, più gratificante, felice ed equilibrata.

La copertina del libro “Hunting for The TREE of LIFE”

– Per concludere voglio chiederti quanto è importante il credere in se stessi ed essere consapevoli del proprio benessere?

Entrambi gli aspetti sono assolutamente fondamentali. A volte le persone falliscono nella vita, a livello personale, professionale e/o di relazione, non tanto per incapacità o per “sfortuna” come molti potrebbero pensare, ma per mancanza di consapevolezza e/o per mancanza di fiducia in se stessi.  Questo crea non solo scontentezza, ma anche tanta inutile frustrazione e sofferenza. La psicosomatica ci offre una grande varietà di esempi da questo punto di vista.

Per approfondire l’attività della dottoressa Maria Teresa De Donato è possibile consultare il sito www.dedoholistic.com. Tutti i suoi libri, invece, sono disponibili su Amazon e nei canali di distribuzioni correlati incluso Mondadori Store.

Importante: Il materiale presentato in questo articolo ha solo scopo informativo e non è assolutamente da considerarsi parere medico. Qualunque sia la vostra situazione, consultate prima il vostro medico.

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