Disability Pride Italia: “Come è cambiata la vita per le persone con disabilità al tempo del Coronavirus?”

Domani, sabato 11 aprile, alle ore 14:30, su RaiNews24, le voci del Disability Pride Italia per promuovere i diritti delle persone con disabilità e perseguirne la piena inclusione sociale.

Disability Pride Italia

Comunicato – La situazione che stiamo vivendo è per tutti completamente nuova e inattesa; pone a noi nuove domande, profondi interrogativi sul nostro modo di relazionarci con l’altro e con il mondo esterno. All’improvviso ci siamo trovati tutti di fronte a forti restrizioni delle nostre libertà personali e di movimento e ci siamo trovati tutti ad essere in qualche modo disabili. Abbiamo tutti capito cosa vuol dire non poter uscire di casa per un impedimento che non dipende da noi, ma da condizioni esterne; abbiamo capito cosa vuol dire veder limitata la propria libertà personale e quali conseguenze questo può avere a livello psicologico e sociale. Se c’è una lezione che dovremmo imparare da questa situazione è una maggiore attenzione alla disabilità e all’inclusione. Enrichetta Alimena, Il Quotidiano del Sud, 6 aprile

Nella nuova puntata di “Cammina Italia”, approfondimento quindicinale di Rainews, Alfredo Di Giovampaolo torna ad amplificare la voce delle persone con disabilità in un momento cruciale per l’intera umanità e lo fa da un punto di vista per lo più inedito e molto poco frequentato dalla comunicazione mainstream: Filtrato attraverso il vasto e vario mondo della disabilità.

Nella puntata incontreremo alcune persone che in questi anni, per promuovere i diritti delle persone con disabilità e perseguirne la piena inclusione sociale, hanno dato vita al percorso del Disability Pride in Italia:

Carmelo Comisi, ideatore del Disability Pride Italia e ora tra i principali promotori della rete aperta del Disability Pride Network, una neonata realtà internazionale del tutto trasversale. Ruoli “istituzionali” che non gli impediscono però di vestire panni irriverenti come fa nella serie Le Supposte Di Carmelo, la prima e unica “Sit down comedy”, dove con ironia e sarcasmo racconta il particolare momento che stiamo vivendo. Il primo episodio si intitola “Andrà tutto bene” e verrà trasmesso in anteprima assoluta all’interno del reportage.

Andrey Chaykin e Giacomo Sicurello, dei collettivi Disabili Pirata e Abbatti le Barriere, che sono rimasti bloccati in Sicilia e dalla loro casa di quarantena hanno appena avviato la campagna #IoNUNESCOdacasa: Italia patrimonio universale del NUNESCO. Partendo dalle stesse conclusioni dell’analisi di Enrichetta Alimena, citata in precedenza, si aggiunge una piattaforma di rivendicazioni a favore della totale inclusione delle persone con disabilità, tra cui la richiesta di una totale e gratuita accessibilità digitale.

Daniele Lauri di Radio32, nome ispirato all’articolo della Costituzione che tutela il diritto alla salute, evidenzia da subito quanto le persone con disabilità, che sia motoria o sensoriale o legata al disagio psichico, sono dei grandi “esperti in fatto di quarantena”. Anche i territori in cui viviamo, ancora troppo pieni di ostacoli, impediscono la libertà di movimento di molte persone e, fondamentale, la barriera più grande e difficile da superare resta ancora quella culturale, che la società ancora fatica ad abbattere.

Laura Santarelli, presidentessa FIAS-Federazione Italiana delle Associazioni Sordi e interprete LIS di Rai Pubblica Utilità, sottolinea l’impatto che sta avendo l’emergenza sanitaria nella comunità delle persone sorde, dove mascherina e terapia intensiva rappresentano un ostacolo importante alla comunicazione. La crisi evidenzia così la necessità di adeguare il SSN con dispositivi e linguaggi compensativi, quali l’uso della LIS in casi di primo soccorso o l’uso di tecnologie specifiche all’interno dei reparti degli ospedali.

Gianni Pellicanò dell’IITM-Associazione Italiana Telemedicina Informatica Medica, neuroradiologo all’ospedale Careggi di Firenze, fa il punto sulle tecnologie con cui potremmo intervenire per alleggerire la pressione sulle strutture, a partire da quelle ospedaliere, fino ai medici di base, senza per questo rinunciare del tutto al contatto medico-paziente. Addirittura nel campo della disabilità motoria la telemedicina ci permette di riabilitare e monitorare allo stesso tempo. Si tratta anche qui di fare un investimento, di abbattere un’altra barriera culturale, e investire per aumentare le capacità di intervento della telemedicina, che si stima in Italia sia ancora valorizzata al 30% delle possibilità.

E ancora nel reportage attraversiamo le riflessioni di:

Chiara Bersani, art performer e Premio Ubu 2018 come “Nuova attrice/performer (under 35)”, che su un suo intervento sul blog Pasionaria parla di “narrazione tossica della disabilità” e di quella che poteva essere un’opportunità da vivere tutti insieme che è invece diventata un’ulteriore occasione sprecata;

Marco Sabatini Scalmati, giornalista e genitore di un ragazzo autistico, che lancia l’allarme sul vuoto pneumatico che si è venuto a creare con l’interruzione totale e improvvisa di qualsiasi protocollo e percorso riabilitativo. Ragazzi lasciati soli, come anche le loro famiglie, per cui adesso il pericolo maggiore è la regressione che sta già avvenendo;

Giusy Gabriele responsabile del Centro di Salute Mentale della Asl Roma 2, che, per far fronte al pericolo di regressione di cui sopra, mantiene attivi i colloqui di persona almeno con coloro che hanno un disturbo grave o situazioni di crisi o emergenza, mentre con tutti gli altri ragazzi il rapporto e l’assistenza vengono mantenuti a distanza con strumenti come la videochiamata.

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