Firenze Light Festival 2019, la conquista dello spazio e gli alberi di Natale di Pistoletto, Paladino e Bianchi

Novità assoluta della nuova edizione di F-Light, Firenze Light Festival 2019, dedicata alla conquista dello spazio e al primo sbarco sulla luna nel 1969, sono gli Alberi di Natale commissionati a tre celebri artisti: Michelangelo Pistoletto, Mimmo Paladino e Domenico Bianchi a cui è stato chiesto di interpretare le forme tradizionali dell’abete.

di Elisabetta Corsi

Firenze Light Festival 2019

Three Artist Trees è un progetto unico al mondo che vede protagoniste tre piazze di straordinario valore storico-artistico, l’arte contemporanea, il linguaggio della luce e la poesia del Natale, un progetto Museo Novecento, ideato e a cura di Sergio Risaliti, organizzato da MUS.E.

Dal 8 dicembre fino al 6 gennaio 2020, Piazza Repubblica, Piazza Santa Maria Novella e Piazza Santissima Annunziata accolgono le invenzioni dei tre artisti, vere e proprie site specific, costruite sulla base di una forma comune, una struttura geometrica di ben 18 metri di altezza, incoronata da una stella cometa.

Pistoletto, Paladino e Bianchi hanno trasformato la tradizione in linea con il loro personale linguaggio artistico, conservando tuttavia qualcosa della natura popolare e rituale dell’antico simbolo natalizio, quel cono di luce che da sempre ritroviamo nelle nostre case e nelle piazze a evocare nascita e rinascita, il rigenerarsi della terra e lo scambio generoso di doni.

La prima opera accesa è quella di Michelangelo Pistoletto in Piazza della Repubblica, il grande albero, retroilluminato, è rivestito di immagini raffiguranti le varianti del Terzo Paradiso, simbolo e manifesto dell’artista dal 2003, installate in tutto il mondo. Terzo Paradiso significa il passaggio a uno stadio inedito della civiltà planetaria, indispensabile per assicurare al genere umano la propria sopravvivenza. Il simbolo, disegnato da Pistoletto, è la riconfigurazione del segno matematico dell’infinito, ricomposto in tre cerchi consecutivi. I due cerchi esterni rappresentano le diversità e le antinomie, tra cui natura e artificio. Quello centrale è compenetrazione fra i cerchi opposti e rappresenta il grembo generativo della nuova umanità. La stella cometa, rappresentata sempre dal segno del Terzo Paradiso, dalla punta dell’albero, propaga la sua scia fino ai portici della piazza.

In Piazza Santa Maria Novella e in Piazza Santissima Annunziata troviamo i lavori affidati rispettivamente a Mimmo Paladino e Domenico Bianchi.

L’albero di Paladino, di fronte al Museo Novecento, è caratterizzato da una sequenza di numeri fatti di neon luminosi. I numeri ricorrono spesso nelle opere dell’artista, sono elementi fondamentali delle sue alchimie visive, hanno un valore enigmatico, quasi cabalistico. E qui, Una tombola per Firenze, titolo voluto da Paladino per questo lavoro, allude alla tradizione di uno dei giochi più popolari al quale si riuniscono famiglie e comunità durante le festività natalizie. Ma i numeri sono associati anche ai giorni in calendario, a quelli della vita.

In Piazza Santissima Annunziata, tra le piazze che incarna maggiormente gli ideali del Rinascimento, abbiamo l’albero di Domenico Bianchi. Il lavoro dell’artista è fatto di segni che si ripetono e che creano un movimento apparente, spaziale e temporale, ponendosi in diretto rapporto con la cosmologia. Quest’opera incarna il suo pensiero, evoca una sorta di armonia tra le forme astratte dell’arte e l’immagine del Cosmo. Sulla sua superficie rossa si disegnano pieni e vuoti che giocano sulle trasparenze, lasciando fuoriuscire la luce dall’interno.

Per maggiori informazioni: [email protected] oppure www.flightfirenze.it

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