Giornata memoria giornalisti uccisi, Mattarella: “Voci da tutelare perché espressioni di una democrazia matura che non ha paura della verità”

In occasione della X Giornata della Memoria dedicata ai giornalisti uccisi da mafie e terrorismo organizzata dall’Unione Nazionale Cronisti Italiani, rinnovo il mio commosso pensiero alla memoria di tutti coloro che, animati dall’irrinunciabile valore della libertà di stampa, non si sono piegati alla sopraffazione e hanno rifiutato l’omertà, fino al sacrificio della loro vita. Ha esordito così il Capo dello Stato nel messaggio inviato al presidente dell’UNCI Alessandro Galimberti. Molti nostri cronisti sono stati uccisi, in Italia e all’estero, mentre svolgevano il loro lavoro per il bene della collettività. Uomini e donne di cui dobbiamo onorare la memoria per sottolineare quanto importante sia il valore della ricerca della verità. Giornalisti – ha proseguito il presidente Mattarella – che con le loro inchieste hanno contribuito a combattere l’illegalità a svelare affari e collusioni della criminalità organizzata, a fare luce su traffici illeciti e denunciare gli orrori delle guerre. Per questo va ribadita con determinazione la necessità di proteggere i cronisti che subiscono minacce e intimidazioni. Sono voci da tutelare perché espressioni di una democrazia matura che non ha paura della verità. Con l’occasione – ha concluso – la prego di fare giungere ai familiari delle vittime sentimenti di solidarietà e vicinanza. La Giornata della Memoria coincide con la Giornata Mondiale per la libertà di stampa proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel dicembre 1993 per evidenziare l’importanza – appunto – della libertà di stampa, promuovere l’articolo 19 della Dichiarazione Universale dei diritti Umani e celebrare l’anniversario della dichiarazione di Windhoek adottata il 3 maggio 1991 e sottoscritta da giornalisti africani nel corso di un seminario tenuto dall’UNESCO. Interagisci con l’hashtag #Libertadistampa

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