Oggi, 5 giugno 2018, è la giornata mondiale dell’ambiente. Questa giornata, volta a coinvolgere i cittadini nella, sempre più attuale, tematica della salvaguardia ambientale, venne istituita nel 1974 dall’ONU in ricordo della Conferenza di Stoccolma del 1972 durante la quale nacque il Programma dell’ONU per l’ambiente. Ogni anno per questa ricorrenza viene scelta una tematica e un paese che la rappresenti. Quest’anno il tema è “Beat Plastic Pollution”, con questa campagna l’ONU vuole informare e sensibilizzare riguardo le enormi quantità di plastica che ogni giorno consumiamo, ad esempio, ogni minuto nel mondo vengono acquistate circa un milione di bottiglie di plastica. La campagna si sofferma in particolar modo sulla plastica monouso (il “sottotitolo” della campagna infatti è “If you can’t reuse it, refuse it”) la quale risulta essere il cinquanta per cento del totale della plastica che ogni anno consumiamo, cifra spaventosa se consideriamo anche il fatto che circa un terzo della plastica sfugge ai sistemi di raccolta finendo così per inquinare l’ambiente. A questo proposito, particolarmente a rischio risultano essere gli oceani nei quali ogni anno finiscono 13 milioni di tonnellate di rifiuti plastici mettendo a dura prova le barriere coralline e le specie più vulnerabili infatti, la plastica può durare fino a 1000 anni in circolo nei nostri mari prima di essere biodegradata. Quest’anno il paese rappresentante che andrà quindi ad ospitare le celebrazioni ufficiali è l’India, che con la sua grande varietà di climi: dalla catena montuosa più alta al mondo, alle spiagge e ai deserti e vantando 46.000 specie di piante e 91.000 specie animali risulta essere un emblema del patrimonio ambientale che ognuno di noi ha e che è necessario tutelare. Nel frattempo Green Peace ha attivato “Plastic Radar” un sistema per monitorare, grazie all’aiuto delle persone, l’inquinamento del mare. Il metodo è molto semplice infatti basta mandare un messaggio al numero WhatsApp +39 342 3711267 con la foto dell’oggetto di plastica trovato in spiaggia, così che si possa stillare un’indagine statistica sui luoghi in cui vengono ritrovati gli oggetti, le marche, al fine di sensibilizzare le stesse aziende e incentivarle a desistere dall’abuso di oggetti plastici e il tipo di oggetto per capire se si tratta di plastica monouso o multiuso o se si tratta, ad esempio, di oggetti per l’industria alimentare, l’igiene personale e della casa.