“I Sommersi”, all’Angelo Mai di Roma lo spettacolo di Federica Santoro e Luca Tilli

La locandina dello spettacolo “I Sommersi”

Sabato 13 (alle ore 21) e domenica 14 ottobre (alle ore 19) nella stagione teatrale dell’Angelo Mai di Roma si presenta I SOMMERSI, primo capitolo di un dittico di spettacoli liberamente ispirato a “L’anitra selvatica” di Henrik Ibsen a cura di Federica Santoro e di Luca Tilli. Lo spettacolo, adattato e diretto da Federica Santoro, sarà anche ospite in versione radiofonica del programma Tutto Esaurito su Rai Radio Tre nel prossimo novembre; il secondo spettacolo, invece, debutterà nel 2019 a Firenze nell’ambito di Fabbrica Europa, che ha permesso nel maggio 2018 di ultimare in residenza artistica la prima parte del progetto.

“L’anitra selvatica”, testo in cinque atti di Henrik Ibsen, è opera bizzarra, intimamente spirituale, respingente e ironica/umoristica. Un cut-up in cui si passa bruscamente dal registro drammatico a quello comico. Una scrittura contemporanea e ipertestuale. Un quadro impressionista, fatto di tantissime pennellate, dove ogni pennellata sfuma nell’altra, e un colore non è mai un solo colore. Cambiando l’ordine della materia, il risultato con cambia, come in una polifonia. Per questo, essendo densa di leitmotiv, la scrittura appare anche musicale e ritmica: “Abbiamo lavorato su questo complesso testo di Ibsen da subito in modo estrattivo, percependolo come molto vicino agli accerchiamenti polifonici del nostro vivere e ricavandone una originale riscrittura vicina al collasso della materia linguistica, sonora e soprattutto umana – spiegano Santoro e Tilli – c’è la storia in generale e la storia di un nucleo di individui in particolare, sempre più nel particolare, quasi nel microscopico.”

“L’anitra selvatica” è una soap opera ‘ante litteram’, abitata da personaggi sfocati che si vedono tanto meglio se si vedono da lontano; vi si scopre un “altro” Ibsen, meno conosciuto, ma molto più contemporaneo e vivo di come il nostro tempo lo abbia sempre letto, relegandolo nel passato.

Un benestante industriale, il signor Werle, quindici anni prima degli eventi in azione, intraprende con il vecchio tenente Ekdal un comune affare in certe foreste dello stato, che però fallisce tragicamente. A causa di questo ambiguo fallimento, Il vecchio Ekdal, come unico accusato, viene incriminato, imprigionato, quindi cade in disgrazia e naturalmente anche suo figlio, Hjalmar Ekdal, che ne pagherà le conseguenze in termini sociali e di sopravvivenza. Werle, per quindici anni elargisce favori a livello personale ed economico alla famiglia decaduta, ma i suoi benevoli aiuti, rendono tutti gli Ekdal ancora più miseri e succubi del suo essere ricco e generoso. In quel tempo di quindici anni prima, sottostando alle pressioni arrampicatrici di sua madre, a Gina Hansen capita, dopo avere lasciato casa Werle, dove era cameriera, di avere  una relazione con l’industriale Werle. Poco dopo, Gina si sposa per amore con Hjalmar Ekdal e hanno una figlia, la giovane Edvige, quasi quattordicenne. E poi c’è l’Amico dei vecchi tempi, il figlio dell’industriale Werle, Gregor, che ri-appare dopo quindici anni, invitato dal padre a un pranzo nella sua ricca casa per festeggiare e per metterlo a parte di varie questioni familiari.

Gregor invita il suo vecchio amico Hjalmar Ekdal al suddetto pranzo e da qui, solo da qui, inizia l’opera…

Federica Santoro e Luca Tilli collaborano da dieci anni, hanno condiviso performance e regie teatrali, tra cui ‘Othello’ (W. Shakespeare), ‘Non è una cucina’ (Peter Handke), ‘In società’ (Federica Santoro), ‘Mancano pochi minuti’ (W. Burroughs) e ‘I Sommersi” da Ibsen. La loro ricerca ha origine nella convivenza di suono, materia letteraria, voce/parole e azione in un loro specifico e originale senso polifonico. Hanno spesso collaborato con altri musicisti o performer.

Federica Santoro

Federica Santoro è regista, interprete, performer.

Dal 2000 a oggi dirige e interpreta spettacoli teatrali, che scrive o di cui cura la drammaturgia da testi di autori come, Sarah Kane, William Shakespeare, Elfriede Jelinek, Thomas Bernhard, Peter Handke, Henrik Ibsen. Attualmente sta realizzando il progetto composto di due parti liberamente ispirato a “L’anitra selvatica” di Ibsen con il musicista Luca Tilli, con cui collabora dal 2009. Dal 2017 come performer è parte del collettivo multiplo degli artisti§Innocenti. Nel 2004 ha fondato il duo performativo Cane insieme alla musicista/performer Daniela Cattivelli. Collabora da sempre con musicisti in ambito contemporaneo e sperimentale. Vince il Premio Ubu nel 2012 come miglior attrice non protagonista per “L’origine del mondo” di Lucia Calamaro e nel 2016 viene candidata al Premio Duse per il Teatro come miglior attrice. Lavora e ha lavorato come attrice per Giorgio Barberio Corsetti, Societas Raffaello Sanzio, Alfonso Santagata, Roberto Rustioni, Travirovesce, Lucia Latour, Tony Clifton Circus, Lucia Calamaro (“L’origine del mondo” e “Diario del tempo”) e Filippo Timi, con cui negli anni ’90 ha co-diretto e interpretato alcuni spettacoli.

Luca Tilli

Studia violoncello con il maestro Michele Chiapperino. Dopo esperienze con varie Orchestre Stabili l’attività concertistica e di studio all’interno della musica contemporanea e dell’improvvisazione lo porta a collaborare con il violoncellista americano Tristan Honsinger. Dal 2005 suona stabilmente in trio con Luca Venitucci e Fabrizio Spera e con Sebi Tramontana, Paul Lytton, John Edwards, Phil Minton, Massimo Pupillo, Lol Coxhill, Jack Wright, Mike Cooper, Giancarlo Schiaffini. Nel 2007 suona nell’ensemble B for Bang di Katia Labéque. Nel 2011 prende parte al progetto Zu 93 con Zu e David Tibet (Current 93). Collabora con la compagnia teatrale Biancofango e con i Santasangre nel progetto Konya. Attualmente è in creazione con il progetto da ‘L’anitra selvatica’ di Ibsen diretto da Federica Santoro, con cui collabora dal 2009 come musicista e performer agli spettacoli “L’ingegneria del consenso”, da ’Othello’ di Shakespeare, ‘Warum eine Küche?’ di P.Handke, “In società” scritto e diretto da Federica Santoro.

Angelo Mai Altrove Occupato – Via delle Terme di Caracalla, 55/a Roma

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