“Flammas Domamus Donamus Corda”. “Domiamo le fiamme, domiamo i cuori”.

Voluti dall’imperatore Augusto con due riforme – una del 26 e l’altra del 6 avanti Cristo – per presidiare e difendere il territorio contro gli incendi, il corpo dei Vigili del Fuoco – in quel periodo a Roma – era conosciuto con il nome di Militia Vigilum Regime. L’istituzione del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco così come lo conosciamo oggi, infatti, avvenne il 27 febbraio del 1939, con Regio decreto n. 333 (Nuove norme per l’organizzazione dei servizi antincendi).
Il Corpo dipende oggi dal Ministero dell’Interno. Fa parte del servizio nazionale di Protezione Civile e, oltre al contrasto e alla prevenzione degli incendi, ha diverse altre funzioni. Quella di ricerca, soccorso e difesa civile. In alcuni casi, inoltre, anche di polizia amministrativa e polizia giudiziaria.
Nel 31° rapporto Eurispes 2019 si legge che “Se lo scorso anno l’86,6% dei cittadini esprimeva affidamento nei confronti del Corpo dei Vigili del Fuoco, nel 2019 i fiduciosi sono arrivati all’87,3%”.
Il Corpo – si legge nel messaggio del Capo Fabio Dattilo – “ha saputo diventare un’organizzazione moderna e flessibile, capace di garantire qualità e alta specializzazione, con l’impiego di risorse sempre più evolute”. “Moltissime pagine sono già state scritte, e le più alte sono senza dubbio quelle più dolorose su cui è impresso il volto di chi ci ha lasciato in nome dei valori per cui ha vissuto. Per loro, per la gente comune, che ammira ed è grata ai Vigili del Fuoco più che a chiunque altro, per il senso di appartenenza che dà significato ad ogni singolo giorno di servizio, dobbiamo continuare a investire sulla crescita e lo sviluppo, certi che, insieme, renderemo il Corpo Nazionale ancora più grande! Auguri a tutti!”.