L’Italia si pone in aiuto del Brasile, iniziando con una mostra che si terrà a Rio de Janeiro nel 2020 sulla figura della regina Teresa Cristina di Borbone, moglie di Pedro II Imperatore del Brasile, nata a Napoli.

Da Napoli a Rio, l’Italia era presente lo scorso 19 giugno al Simposio “Il Museo come laboratorio”, un riflessione congiunta su tutela e valorizzazione dei beni culturali, dopo l’incendio che ha devastato il Museu Nacional di Rio de Janeiro.
Realizzato con l’ausilio dell’Ambasciata d’Italia in Brasile e del Consolato Generale d’Italia a Rio De Janeiro, insieme al Ministero per i beni e le attività culturali italiano.
All’evento hanno partecipato tra gli altri, il direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Paolo Giulierini ed il Direttore del Parco Archeologico di Ercolano, Francesco Sirano.
L’Italia si pone in aiuto del Brasile, iniziando con una mostra che si terrà a Rio de Janeiro nel 2020 sulla figura della regina Teresa Cristina di Borbone, moglie di Pedro II Imperatore del Brasile, nata a Napoli. Un modo per unire ancora di più i due paesi, che vedranno successivamente nuove iniziative per il Museo Nazionale di Quinta de Boa Vista.
Il direttore del MANN, ha dichiarato a tal proposito: “Partiamo con una mostra a Rio de Janeiro nel 2020, ma saranno tante le iniziative per sostenere la rinascita del Museo Nazionale di Quinta da Boa Vista dopo l’incendio che lo scorso settembre ha danneggiato le sue collezioni. Il bilancio della partecipazione del MANN al Simposio Internazionale -Il museo come laboratorio. Memoria, sostenibilità, innovazione- appena concluso in Brasile, è molto positivo. Vogliamo tradurre subito la nostra solidarietà in azioni concrete e siamo già al lavoro per un’esposizione al Consolato di Rio dedicata alla Regina Teresa Cristina di Borbone, moglie di Pedro II Imperatore del Brasile, nata a Napoli. Fu lei a portare oltre Oceano le opere provenienti da Pompei e Ercolano, destinate poi al Museo Nazionale”.
Il Museu Nacional ospitava circa 20 milioni di pezzi ed è considerato il più grande museo di storia naturale dell’America Latina. Il suo incendio, nel 2018, ha portato una perdita enorme della storia brasiliana, tanti esemplari unici andati distrutti come fossili, dinosauri, mummie. Tanti erano materiali utilizzati dai ricercatori, che si sono trovati senza più gli oggetti di studio. Nel museo vi era almeno un terzo delle quasi 30 specie di dinosauri scoperti in Brasile e si conta che il 90% della collezione è andata perduta.
La mostra che si terrà nel 2020 avrà come oggetto la Regina Teresa Cristina di Borbone, soprannominata la “madre dei brasiliani” che regnò dal 1831 al 1889, come imperatrice consorte. Era la figlia del Duca di Calabria diventato in seguito Francesco I, re delle Due Sicilie. L’imperatrice appassionata di archeologia assemblò una collezione di reperti archeologici fin dai primi giorni in Brasile e ne scambiò centinaia con il fratello, il re Ferdinando II. Sovvenzionò anche studi archeologici in Italia, insomma era una vera e propria mecenate delle arti. Alla sua morte la collezione dei suoi beni venne chiamata “Teresa Cristina Maria Collection” spartita tra l’archivio nazionale brasiliano, il Museo Imperiale del Brasile, la Biblioteca Nazionale del Brasile e l’Istituto Geografico. Oggi questa raccolta è patrimonio mondiale dell’Unesco e grazie a lei oggi il Brasile ha la più grande collezione archeologica classica dell’America Latina.