Uno dei componenti de The Beatles più amati, un’icona pop che ha voluto cambiare la cultura combattendo in modo pacifico per l’ottenimento dei diritti.
Era l’8 dicembre del 1980 quando John Lennon, in compagnia della moglie Yoko Ono, stava rientrando al Dakota Building di fronte al Central Park di New York in seguito a una giornata colma di lavoro.
Quella mattina Annie Leibovitz, la celebre fotografa, si era recata a casa della coppia per eseguire uno shooting fotografico per Rolling Stone. Da queste fotografie scattate ce n’è una conosciuta in tutto il mondo: il nudo di Lennon abbracciato in posizione fetale a Yoko sul letto.
L’assassinio di Chapman
Erano le 22:50 quando Chapman si avvicinò al Dakota Building, avvistata la coppia, prese una pistola calibro 38 e sparò cinque colpi di pistola di cui quattro raggiunsero la schiena del cantante e una gli perforò l’aorta. Poco dopo pronunciò la frase “I was shot…” e poi perse i sensi. In un battibaleno fu portato dalla polizia al Roosevelt Hospital dove fu dichiarato morto alle ore 23:15.
Il dettaglio agghiacciante di questa vicenda riguarda Chapman. Dopo aver sparato non scappò via, bensì rimase sul luogo leggendo “The Catcher in the Rye”. Fu accusato di omicidio di secondo grado e dichiarandosi colpevole fu condannato ad un minimo di 20 anni e ad un massimo per l’ergastolo.
Il 27 agosto 2020 per l’undicesima volta la commissione giudicante dello stato di New York ha negato a Chapman la libertà condizionata.
Lennon, una vera icona pop
Indipendentemente dai moventi che hanno fatto scattare questo gesto violento, il mito di John Lennon rimane vivo e continua ad essere un faro di ispirazione per tutti. Uno dei componenti de The Beatles più amati, un’icona pop che ha voluto cambiare la cultura combattendo in modo pacifico per l’ottenimento dei diritti.
Quest’anno, a causa della pandemia da Covid-19, la Grande Mela non ha organizzato alcuna cerimonia commemorativa per il quarantesimo anno dalla sua scomparsa.