Un Borghi inedito in un film del 2016, prima dei vari “Fortunata, “Napoli Velata”, “Il primo re” e “Sulla mia pelle”, una storia vera nella periferia di Roma.

Riscoprire Alessandro Borghi, attore di talento e certezza consolidata del nostro cinema (quest’anno persino a vocazione internazionale con la serie Demons in compagnia di Kasia Smutniak e di Patrick Dempsey) in un film di qualche anno fa è sempre piacevole, soprattutto se si ha modo così di constatarne la bravura in scena ancor prima di titoli come Fortunata, Napoli Velata, Sulla mia pelle e Il primo re che poi l’hanno consacrato.
Questa opportunità è offerta a tutti gli abbonati di Prime Video col film Il più grande sogno, disponibile da maggio in catalogo, opera prima di Michele Vannucci interpretata, tra gli altri, da Mirko Frezza, Vittorio Viviani, Milena Mancini, Ivana Lotito (Azzurra in Gomorra la serie, moglie di Gennaro Savastano), Ginevra De Carolis e Crystel Frezza.
Esordio registico di Vannucci e anche attoriale per il protagonista Mirko Frezza (Borghi qui infatti è solo coprotagonista), alla cui storia ed esperienza di vita è ispirata la vicenda narrata. Ex galeotto, marito e padre affettuoso, Mirko cerca di reinventarsi e reinventare il quartiere stesso in cui vive attraverso associazioni, la presidenza di comitato e un piccolo orto urbano.
Voce narrante e punto di vista assoluto del racconto, il trentanovenne ex carcerato dovrà scontrarsi con tutte le difficoltà di borgata, in famiglia e quelle del suo passato, in una continua battaglia col futuro da costruire. La rinascita può avvenire (forse) solo con una nascita, quella del figlio, catartica e liberatoria.
Girato nella periferia di Roma, Il più grande sogno si avvale di un bel cast sulla carta che però non è valorizzato appieno: lo stesso Borghi, fine nel tratteggio del suo “Boccione”, alter ego ideale di Mirko (novelli Don Chisciotte e Sancho Panza), meritava un maggiore spazio e approfondimento.
L’approdo al cinema di un non professionista come Frezza ricorda quello di qualche tempo fa in Reality di Garrone del napoletano Aniello Arena, ex ergastolano risorto sul grande schermo e persino sugli altari dei David di Donatello. Eppure qui il risultato finale è decisamente diverso, nella recitazione e nella direzione degli attori.
Prodotto da Kino Produzioni in collaborazione con Laser Film, e presentato al Festival di Venezia 2016 nella sezione Orizzonti, Il più grande sogno ha vinto il 3 Future Award alla serata dei David Di Donatello 2017 e al regista ha fruttato la nomination ai David come Miglior Regista Esordiente. Ha inoltre conquistato il Premio Solinas Experimenta e la Menzione speciale FEDIC Premio “Sorriso Diverso” al miglior film italiano per l’attenzione rivolta al cinema come veicolo di valori sociali.