Il Vomero per la parità di genere nella toponomastica

Nello Stivale solo il 4% dei toponimi è femminile. Il dato certifica lo scarso riconoscimento che viene tributato alle grandi donne della storia. La Municipalità 5 Arenella-Vomero (Napoli) intitola una strada alla grande pittrice del 1600 Artemisia Gentileschi.

di Ersilia Di Paolo

Veduta della collina del Vomero

L’otto marzo, giornata internazionale della donna, è senza dubbio una ricorrenza intrisa di valori e significati, per ricordare non solo le violenze e le discriminazioni subite dalle donne, ma anche le conquiste politiche e sociali raggiunte.

A partire da quel fatidico 2 giugno del 1946, giorno del diritto di voto alle donne, tanto cammino è stato fatto ma tanto ne occorrerà ancora fare. Le donne hanno dato un grande contributo al progresso umano, sociale e politico, ma la loro assenza nella toponomastica documenta lo scarso riconoscimento che viene tributato alle grandi donne della storia. Monumenti, targhe e intitolazioni alle strade dimostrano che la celebrazione della memoria passi, in gran parte, attraverso figure maschili. Solo il 4% dei toponimi negli 8.100 comuni italiani sono femminili. Piazze, strade, giardini, biblioteche sono dedicati ad uomini, che siano mediocri o sconosciuti poco importa.

La toponomastica è un rilevatore sociale e l’invisibilità delle donne evidenzia ancora una persistente cultura di dominanza maschile. Occorre invertire questo percorso maschilista, oggi considerato antistorico, e puntare sul riequilibro della nostra storia e della nostra cultura per colmare quel vuoto di figure femminili rese invisibili da quella cultura androcentrica inconsciamente condivisa.

Dalla toponomastica del Vomero si evincono appena quattro nomi femminili. Due strade sono dedicate a due donne martiri della violenza e dello strapotere maschile, quali Luigia Sanfelice e Annella di Massimo., Largo Volpicelli dedicato a Santa Caterina Volpicelli e Via Angelica Kauffmann, pittrice svizzera, presso la corte dell’allora Regina di Napoli, Maria Carolina d’Asburgo Lorena.

La  proposta di intitolare una strada del Vomero alla grande pittrice del 1600, Artemisia Gentileschi, è stata accolta dal Consiglio della Municipalità 5 (Arenella-Vomero).

La Presidente della Commissione Pari Opportunità, Cinzia Del Giudice, ringrazia tutti i consiglieri, i commissari e gli assessori che hanno manifestato la sensibilità ad intitolare un luogo del territorio ad una donna simbolo dell’emancipazione femminile: ritengo che il simbolismo sia importante, abbiamo lavorato sul personaggio anche grazie agli approfondimenti della prof.ssa Ersilia Di Palo e del Prof. Alfonso Fusco”.

Artemisia Gentileschi, simbolo di un’emancipazione che anticipava di gran lungo i tempi, è stata la prima donna pittrice della storia ad entrare nella prestigiosa Accademia delle arti e del disegno di Firenze. Un’autentica rivoluzione che riconosceva ad Artemisia Gentileschi, pittrice del 1600, diritti analoghi a quelli degli altri artisti. Il cammino verso l’emancipazione femminile non è solo sui diritti ma anche sui meriti, quei meriti che una società maschilista e patriarcale per troppo tempo ha negato ad Artemisia Gentileschi. Nel rispetto delle tante donne che hanno lasciato un segno indelebile in questo mondo, credo che i tempi siano maturi per ridisegnare una toponomastica nell’ottica di un equilibrio di genere.

Ricordare nella toponomastica questa geniale e talentuosa pittrice, autrice di opere straordinarie, dallo stile drammatico e altamente espressivo, che visse a Napoli nel pieno della sua maturità artistica e dove concluse la sua drammatica esistenza, garantisce un equilibrio di genere.

Una lapide, dispersa, documentava la sua sepoltura nell’antica Chiesa di San Giovanni Battista dei Fiorentini di Napoli. Rimasta per lungo tempo nell’oblio, nel 2020 ha vissuto a Londra un momento di grande popolarità. La National Gallery di Londra le ha dedicata una grande mostra, riconoscendola sempre più come una sorta di Caravaggio al femminile.