Incidenti e morti sul lavoro, numeri devastanti. Conflavoro Pmi Catanzaro: “Insegnare cultura della sicurezza a scuola”

Sebastiano Guzzi

3 dicembre 2018. Comunicato Conflavoro Pmi Catanzaro – Il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro ha acquistato nell’ultimo decennio una corposità non solo normativa, ma anche pratica introducendo nuove figure di riferimento in un sistema previdenziale ampio e molto articolato. Secondo un recente rapporto Inail le morti sui luoghi di lavoro sono aumentate del 5,2% e anche gli incidenti hanno conosciuto un incremento importante pari all’1,3%.

Conflavoro Pmi, la confederazione nazionale delle piccole e medie imprese presieduta da Roberto Capobianco, ha tra le sue missioni la diffusione di una vera e propria cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro, poiché ancora troppo debole e bistrattata. E anche Sebastiano Guzzi, presidente territoriale di Conflavoro Pmi Catanzaro, con esperienza ventennale nel settore della sicurezza, ribadisce, con ferma convinzione, la necessità di un intervento immediato e risoluto.

“La sicurezza sul lavoro – sottolinea Guzzi – non è solo un obbligo stabilito per legge: è buonsenso, civiltà, intelligenza. Occorre diffondere questo messaggio non solo ai lavoratori di oggi, ma anche e soprattutto a quelli di domani. Con una formazione specifica anche all’interno delle aule scolastiche fin dalla più tenera età. Una prassi che Conflavoro Pmi sta diffondendo in tutta Italia e che sta riscontrando un grande apprezzamento anche da parte delle istituzioni. Del resto sono essenziali le buone pratiche e l’impegno di tutti per costruire una sana ed efficiente cultura della sicurezza. A tal proposito Conflavoro Pmi Catanzaro sta predisponendo un piano ad hoc che sottoporrà agli organi e agli enti proposti. Perché la nostra regione ha davvero bisogno di una svolta positiva”.

“I morti sul lavoro sono aumentati – ricorda poi il presidente – con circa 400 i casi nel 2018. La scia di morti bianche per incidenti sul lavoro non si placa. Troppe le denunce di infortunio con esito mortale. Ma la situazione reale è pure peggiore. Il quadro che emerge dai dati rilevati dall’Osservatorio Indipendente e dall’Inail, infatti, non tiene ovviamente conto di tutti gli incidenti che avvengono nelle zone ‘grigie’ della manovalanza clandestina, le quali, come noto, sfuggono a classifiche e controlli”.

L’Inail, in tal senso, ha verificato 16.648 aziende di cui l’89,43% è risultato essere fuori norma. Dopo questo controllo, essenziale e dovuto, i lavoratori irregolari e quelli ‘in nero’ sono stati regolarizzati. “Resta il fatto – conclude Sebastiano Guzzi – che l’aumento di morti bianche e incidenti sul lavoro è sconcertante. L’obiettivo da raggiungere, secondo Conflavoro Pmi, è quello di assicurare, al meglio e attraverso una valida educazione e formazione, un nuovo modo di intendere il lavoro anche e soprattutto sotto questi fondamentali aspetti di prevenzione e salute.

Quello della sicurezza sul lavoro deve imporsi sotto forma di cultura in modo che le aziende ne comprendano il valore.”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.