La comunicazione ai tempi di internet: nuove sfide relazionali nella società liquida postmoderna

La comunicazione digitale e il nuovo business 2.0.: le chat online.

di Maria Carola Leone

Esiste un termine che incornicia perfettamente il superamento dell’età moderna per dare l’ingresso alla condizione di insicurezza, indifferenza, caduta di ideali e tradizioni: il postmodernismo.

La società contemporanea vive in continuo movimento essendo governata da un frenetico bisogno di progresso tecnologico il quale detta le basi per il nuovo capitalismo mondiale. Per alcuni questa nuova condizione di vita è completamente nuova, e quindi sconosciuta in termini sociologici, per altri invece è un nuovo modo di protrarre il modernismo nel nuovo millennio.

Uno dei cardini principali che mi piacerebbe sviscerare oggi è la comunicazione digitale tanto amata e odiata da molti.

Internet ha sicuramente rivoluzionato e stravolto il modo di produrre informazioni, notizie e parlare con gli altri. Manuel Castells ha fondato il concetto dello ‘spazio dei flussi’ dove non è necessario conversare in un luogo fisico, sicché adesso si può leggere, ascoltare, diffondere notizie anche virtualmente. Nella vita quotidiana si passa dalla realtà fisica a quella ‘senza limiti’ con estrema facilità.

Grazie ai social network e alla rete, è possibile connettersi con l’altra parte del mondo ma è altrettanto vero che ciò ha provocato una perdita delle individualità e della capacità critica.  Prima i mezzi di comunicazione principali erano la radio, la televisione, i telegiornali, il telegrafo e il telefono. Quest’ultimo ha cambiato la sua principale funzione: telefonare.

Herbert Marcuse definisce l’essere umano di oggi come un ‘uomo unidimensionale’ incapace di coltivare hobbies, avere punti di riflessione diversi rispetto agli altri e relazionarsi con i suoi simili.

Questa modernità liquida – pensiero fondato da Zygmunt Bauman – vede l’umanità incapace a definirsi come cittadino e come persona. Ciò provoca una difficoltà anche nelle relazioni interpersonali di natura sentimentale oppure occasionale. Sia i giovani che gli âgées preferiscono conoscersi su internet grazie all’ausilio di applicazioni per incontri e videochat.

Tinder, videochat e speed match: il nuovo modo per rimorchiare sul web

Dagli inizi del 2000 le app per incontri hanno dato vita a un nuovo modo di approcciarsi con l’altro sesso. In tal senso Badoo, Tinder, OkCupid, Meetic e molti altri siti si sono specializzati nel nuovo business 2.0.: le chat online. In esse è possibile creare dei profili col fine conoscere di qualcuno geograficamente vicino.

Con l’introduzione degli smartphone e dei social network, oggigiorno è possibile scegliere un partner dovunque ci si trovi – in treno, in pausa pranzo oppure al turno in banca – ed è consueto vedersi la sera per un aperitivo ‘di approfondimento’.

Diversi sono i sociologi che stanno studiando il rimorchio digitale, incuriositi specialmente dal reale utilizzo che si fa di queste piattaforme. È naturale evidenziare che questi speed digital dating danno l’impressione all’utente di trovarsi in una sorta di schedario. Spesso il cui profilo è oggetto a valutazioni: con un like si fa capire che l’altro ci piace, con uno skip si passa ad un altro date.

Passata questa prima fase di ‘appuntamento’ ci si può scrivere nelle apposite chat ed eventualmente continuare la conversazione su Instagram, Facebook o per i temerari su Whatsapp.

Oltre al ‘magico’ mondo dei siti di incontri, negli ultimi anni, sono scoppiate le videochat.

È facilissimo utilizzarle, basta collegarsi su Omegle, OmeTV, ChatStrangers e molte altre piattaforme. Grazie all’ausilio di una webcam e di un microfono funzionante, si può chiacchierare con qualcuno che si trova anche a molti chilometri di distanza rispetto a noi.

Nelle ultime giornate ho sperimentato in prima persona cosa si prova nell’utilizzare questi siti web. Sono stata spiacevolmente colpita diverse volte, tranne per un paio di ragazzi che hanno, in un caso, suonato ‘Starway to heaven’ dei Led Zeppelin, e nell’altro discusso di attualità.

Ho provato in prima persona queste ‘realtà liquide virtuali’ perché nessuno vi dice che queste app sono fortemente frequentate da gente con cattive intenzioni di qualsiasi età, ceto sociale, situazione sentimentale e provenienza. Pertanto se siete adolescenti, minorenni o persone sensibili evitatene l’utilizzo.

Per chi vuole apprendere le lingue straniere è consigliato utilizzarle, solo se maggiorenni, in quanto potete fare pratica nello speaking ma evitate di mostrarvi in volto!

È utile precisare e sottolineare, per le donne specialmente, che in questi dialoghi virtuali troverete più garbo ed educazione da parte degli stranieri rispetto agli italiani.

Per il futuro i caffè al bar, le conoscenze casuali in aeroporto oppure sul tram saranno rimpiazzati da questi nuovi modi di approccio? Probabilmente sì! Purtroppo…

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