Laureata in Comunicazione e specializzata in Spettacolo e produzione multimediale Alessandra Pepino ha messo al centro della sua vita la scrittura prediligendo il genere noir e giallo. Ha già pubblicato “Cattivi presagi” e “Il ladro dei ricordi” per Atmosphere libri che hanno come protagonista l’ispettore di polizia Jacopo Guerra, un tipo burbero ma incapace di non farsi coinvolgere emotivamente dagli accadimenti. “La danza infelice” è il terzo romanzo sempre edito da Atmosphere libri appena uscito in libreria e acquistabile anche online.
– Alessandra è appena uscito “La danza infelice” con protagonista ancora una volta l’Ispettore Jacopo Guerra, un thriller che parla anche d’amore in tutti i suoi aspetti e con protagonista Napoli e i suoi mille volti. La Città è sempre presente nei tuoi romanzi in maniera evidente e non in sottofondo. Per te questo è un valore aggiunto?
Napoli è coprotagonista del romanzo, con pari dignità dei personaggi in carne e ossa. Se si decide di ambientare la propria narrazione in una città con un serbatoio di storia, di colori, di contraddizioni e di aneddoti così vasto e stratificato, bisogna poi darle lo spazio che merita. Il difficile, quando ci si ritrova al cospetto di una tale ricchezza, è riuscire a maneggiarla senza scivolare nel cliché. Napoli può diventare una potentissima arma a doppio taglio tra le mani di chi se ne serve.
– “La danza infelice” è la danza della vita, la danza dei sentimenti anche quelli più brutali, è la danza degli eventi. Parliamo un po’ di questo romanzo.
Scherzosamente, l’ho più volte definito “il mio terzo figlio” e per certi versi, davvero lo sento come tale. Ho fatto tante cose negli ultimi due anni, mentre “La danza infelice” prendeva forma: mi sono sposata, ho inventato nuovi personaggi, ho attraversato l’oceano e ho letto più di centoventi libri. Ogni singolo passo di questi ventiquattro mesi, le rughe – quelle visibili e quelle meno visibili – che mi sono spuntate sul viso, si riflettono tutti tra queste 360 pagine. È il punto di arrivo di un’esperienza bellissima, quella della trilogia noir, ma contemporaneamente il punto di partenza per tanti altri progetti che sento spingermi dentro.
– Un thriller che ha tanti colpi di scena e tante storie intrecciate e con al centro della trama un delitto, un colpevole apparente ed una squadra di poliziotti che vanno oltre, capitanati dal fiuto geniale di Jacopo Guerra. Come lo puoi descrivere questo Ispettore tenace?
Guerra è un antieroe. È un burbero, spesso indeciso, in perenne conflitto con se stesso, sia nei sentimenti che nella sua professione. È uno che si fa un cuore tanto per raggiungere l’obiettivo, proprio perché è consapevole della sua fallibilità. Parafrasando le parole di Costanza, sua compagna di vita nel secondo e terzo romanzo della trilogia, Jacopo è un uomo enigmatico. E forse è proprio questo suo essere poco a fuoco che lo rende più umano e meno personaggio.
– È così vitale che lo si immagina attraverso le tue pagine. Quali sembianze potremmo dargli se lo si facesse interpretare da un attore famoso?
Non so perché, ma me lo sono sempre immaginato con la fisicità, e l’enigmatica introversione di Filippo Timi.
– Alla trama gialla tu inserisci anche storie parallele che poi confluiscono nel delitto in questione e racconti anche le vite private dei protagonisti. Tutti insieme creano questa “danza infelice” che è il titolo del romanzo. Per te è importante dare al lettore una visione ampia dello scenario che descrivi?
Fondamentale. Amo le storie ad ampio respiro, quelle all’interno delle quali si muove una moltitudine di personaggi: tante voci, tanti segreti, tanti sentimenti che si sovrappongono. Le storie di fantasia devono essere stratificate, come la realtà che le ospita.
– Continuerai con il genere thriller e con il tuo protagonista Jacopo Guerra nei prossimi romanzi?
Con “La danza infelice” si conclude idealmente la trilogia. Jacopo Guerra si prenderà una meritata vacanza; la sottoscritta, invece, farà quello che aveva in mente già da un po’: provare a cambiare rotta, gettarsi anima e corpo in un nuovo progetto che nulla abbia a che vedere con assassini e poliziotti. Sono curiosa di mettermi alla prova e, soprattutto, scoprire la reazione dei lettori di fronte a una versione inedita della mia penna.