Quello che succede nel cuore dell’umanità è bramare la felicità. Che cos’è la felicità? “Ciò che mi accade di bello e buono per me è felicità? Ciò che non lo è, è il suo opposto?”
No! E’ limitante pensarla così. La felicità è un ampio territorio fatto di vari sentieri da percorrere per sperimentare. Nella vita, si sa, tutti siamo soggetti a sgambetti, deviazioni, cattiverie, ferite ed ingiustizie. Siamo in balia del passato spesso, dei sensi di colpa e del sentirci impossibilitati.
La frustrazione di non poter esprimere noi stessi genera infelicità, ben diversa dalla tristezza. Per “Non poter esprimere se stessi” intendo anche riuscire ad ammettere che cosa si vorrebbe davvero, essere sinceri una volta tanto con sé e magari con gli altri. Allora come possiamo avvicinarci a questo paesaggio splendido da esplorare che si chiama felicità e viverlo percorrendolo?
E’ una questione di essere né di fare e nemmeno di avere, per lo meno il primo step è quello di essere, di sentirsi vivi e potenti nei nostri confronti.
La felicità è una forma di equilibrio, di capacità di gestire la vita e parte esattamente quando inizi ad ascoltarti profondamente. Ascoltare te stesso, i tuoi desideri e i tuoi sogni, non le tue paure i tuoi dubbi che ti trainano sempre di più all’uscita della tua pace interiore caratterizzata da sprazzi di gioia.
Che cosa significa ascoltarti? Portarti al nucleo di te, alla tua autenticità: saper dire di si a te e saper dire di no agli altri, se è questo quello che vuoi profondamente.(Anche se non lo sai fare). Ascoltarti è comprendere che i problemi non sono soldati con un mitra in mano pronti per un’esecuzione ma che puoi disarmarli, puoi umiliarli trovando le soluzioni.
La felicità impone, inizialmente, una presa di responsabilità nei propri confronti semplicemente sincerandosi con noi stessi che cosa ci piace e cosa no. Quando siamo condizionati dalle opinioni altrui, dai pareri, dai giudizi altrui, dal nostro prossimo che non è solo il passante per strada, ma può essere un genitore, un familiare un compagno o i figli, siamo manipolabili e ben lontani da noi stessi. Nel momento che ammettiamo a noi stessi quale direzione stiamo tenendo nella vita comprendiamo quale peso abbiano avuto le nostre scelte e quelle altrui per noi. Scelte del passato, anche quotidiane, non ha importanza.
Sei sicuro che siano state delle scelte? “Che cosa va bene per me?” ” Che cosa desidero per me?” Qualcuno sta già pensando: ” Ho degli obblighi, delle responsabilità..”
Crescere in libertà è saper essere adulti, sapersi prendere le proprie responsabilità e scegliere di condurre degli accordi presi con qualcuno, e possono sempre modificarsi, basta essere chiari e non portarsi alla schiavitù dagli umori altrui o delle loro manipolazioni emotive.
Ben venga la metamorfosi che si inserisce in noi, attraverso la crescita continua grazie alle radici della vita, queste ci permettono di diventare delle strutture complete, immagina un albero: non rimane seme, il suo scopo è crescere e crescendo cambia in continuazione la sua forma, ed è sorprendente sapere che un albero, nelle sue origini, era un piccolo seme.
Quanta strada hai fatto per essere chi sei oggi? Sai ringraziare te stesso? Sai riconoscerti? ( E’ importante questo più di qualsiasi altro riconoscimento esterno).
Essere felici è una scelta di liberazione. Essere felici è chiedersi l’utilità di ogni difficoltà che incontriamo nella nostra strada, e quando ne comprendiamo il senso, abbiamo già risolto quel problema e ne siamo già liberi, mettendo noi in pratica gli espedienti in piena leggerezza, sentendoci all’altezza, attraverso la comprensione. La felicità non è nei ricordi lasciati indietro, essa scorre attraverso quei ricordi e preme per fluire ancora nella tua vita.
Ascoltati sempre, il tuo universo è generato da te: se tu sei felice ne beneficerà chiunque faccia parte del tuo cosmo. Cerca di essere contagioso di felicità, trasmettila, consegnala, insegnala, sii esempio di felicità.