“La semplicità ingannata”, la rivendicazione delle donne nel Cinquecento

Con “La semplicità ingannata”, venerdì 9 marzo arriva per la prima volta in assoluto in Campania, nell’ambito della stagione teatrale salernitana Mutaverso Teatro, l’attrice, drammaturga e regista Marta Cuscunà. Secondo capitolo della sua fortunata “Trilogia delle resistenze femminili”, lo spettacolo va in scena in prima regionale all’Auditorium Centro Sociale (in via R. Cantarella 22, Salerno, zona Pastena) alle ore 21, in una data simbolicamente importante, perché leggermente spostata rispetto alla canonica festa delle donne, aspetto che mette in rilievo il valore politico che il lavoro di questa straordinaria e poliedrica artista assume all’interno del panorama nazionale attuale.

Nel Cinquecento avere una figlia femmina agli occhi di un padre era chiaramente un “problema”, una perdita economica, soprattutto se la figlia era meno appetibile o con qualche difetto fisico. Per di più, in tempi di crisi economica, il mercato matrimoniale subì un crollo generalizzato e alla continua inflazione delle doti si dovette porre rimedio trovando una soluzione alternativa per sistemare le figlie in sovrannumero: la monacazione forzata.

Le monache del Santa Chiara di Udine attuarono una forma di Resistenza davvero unica nel suo genere: trasformarono il convento udinese in uno spazio di contestazione, di libertà di pensiero, di dissacrazione dei dogmi religiosi e della cultura maschile con un fervore culturale impensabile per l’universo femminile dell’epoca. L’Inquisizione cercò con forza di ristabilire un ferreo controllo sul convento e su quella comunità di monache, ma le Clarisse riuscirono a resistere per anni facendosi beffe del potere maschile e creando, dentro il Santa Chiara, un’alternativa sorprendente per una società in cui le donne erano escluse da ogni aspetto politico, economico e sociale della vita.

«Oggi c’è estremo bisogno di parlare di Resistenze femminili – afferma Marta Cuscunà – perché nella nostra società la figura femminile è molto contraddittoria: da un lato abbiamo bisogno di garantire per legge la presenza minima delle donne in politica attraverso le quote rosa; dall’altro proprio le donne sono al centro della vita mediatica in quanto merce di scambio tra politici e imprenditori corrotti…».

“La semplicità ingannata” racconta da quali semi è nata la rivendicazione delle donne nel Cinquecento, nel tentativo di ridare slancio a una rivoluzione di cui non sentiamo più il bisogno, e forse non per un caso fortuito, ma per una precisa strategia che, anche se con modalità apparentemente diverse, ci schiaccia ancora sotto lo strapotere maschile.

Attesa da diversi anni, l’ospitalità in Campania di Marta Cuscunà, artista che dal 2009 fa parte del progetto Fies Factory di Centrale Fies (Dro, TN), è stata resa possibile grazie al dialogo del direttore artistico di Mutaverso Teatro Vincenzo Albano con altri operatori del territorio, Interno 5 e TAN di Napoli.

 

AUDITORIUM CENTRO SOCIALE Via R. Cantarella 22, Salerno (zona Pastena) – 9 marzo 2018, ore 21

Biglietto intero: 12 euro biglietto ridotto: 9 euro – per under 25, over 65, studenti universitari (esibire carta studente) – tesserati ARCI Salerno, InformaGiovani Salerno, Rete dei Giovani per Salerno (esibire tessera al botteghino) – allievi dei laboratori teatrali di Salerno e Provincia – gruppi di minimo 5 persone (solo in questo caso previa prenotazione) – abbonati del Cineforum del cinema “Fatima” di Salerno. Possibilità di acquisto tramite carta del docente.

Info e prenotazioni: [email protected] |Tel. 329 4022021 | 348 0741007

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