“La visione dell’occhio di Dio”: Papotto e Napoleone firmano uno tsunami emozionale

Il capriccio divino e l’umana violenza: un fatale gioco delle parti nella cornice terribile delle restrizioni pandemiche. “La Visione dell’Occhio di Dio” è il singolo di Sabrina Napoleone e Salvatore Papotto aka Berlin-Babylon Project.

di Carmen Sartori

"La visione dell’occhio di Dio": Papotto e Napoleone firmano uno tsunami emozionale
Da sinistra in senso orario la cover di “La visione dell’occhio di Dio”. Sabrina Napoleone. Salvatore Papotto (@Denise Lombardo).

Cosa succede quando una delle cantautrice più interessanti della scena genovese incontra un musicista (e produttore) con il pallino della sperimentazione?

La risposta la potete trovare nell’ascolto del singoloLa Visione dell’Occhio di Dio”, composto e prodotto a quattro mani da Sabrina Napoleone e Salvatore Papotto aka Berlin-Babylon Project, con la collaborazione di Osvaldo Loi (storico collaboratore della cantautrice), e uscito per le etichette La Stanza Nascosta Records e Lilith Label.

Accantonate per un attimo l’ubriacatura trap di Sanremo, con l’overdose da autotune, bpm aumentati e accenti forzati; dimenticate le (evitabili) parentesi nazionalpopolari, troppo scolastiche per fare notizia.

“La visione dell’Occhio di Dio” è veramente avanti anni luce rispetto alla proposta attuale, nella  autorevolezza autoriale della prosa testuale, nella capacità di realizzare una contaminazione sonora senza forzature, nella ricerca sperimentale e nell’emozione che è capace di suscitare, merce rara in tempi di mascherate ribattezzate da trasgressioni. 

Non è certamente nuovo ai cultori della bella musica il nome di Sabrina Napoleone, capace di un potente sfondamento dei codici del cantautorato tradizionale.

La sua intera produzione è una benefica profanazione degli stilemi abusati di certa canzone d’autore, che-grazie ad un folgorante innesto elettroacustico di matrice rock– viene vivificata e aperta ad orizzonti inediti

Filosofia e riflessione politica lasciano talora, nel suo canzoniere, lo spazio ad una dimensione più intima, che sembra attingere dalla stanza segreta del ricordo.

Sabrina Napoleone. Salvatore Papotto (@Denise Lombardo).

Salvatore Papotto, dal canto suo, affianca alla direzione di una etichetta discografica indipendente, La Stanza Nascosta Records, l’attività di compositore e arrangiatore anche per artisti estranei alla sua factory, ed il complesso progetto autoriale Berlin Babylon Project.

Folgorato dalla vocalità e dalla penna iconoclasta di Sabrina Napoleone ha cucito per lei un riuscitissimo ibrido sonoro, capace di intrecciare avanguardia colta e forme popular, divagazioni noisy e suggestioni orientaleggianti, impeto industrial e una veste ritmica, melodica e armonica improntata ad un ricercato minimalismo.

La tematiche sono quelle, complesse ed embricate, del capriccio divino e dell’umana violenza: un fatale gioco delle parti nella cornice terribile delle restrizioni pandemiche.

La bellezza di un testo per certi versi criptico è restituita dal videoclip, girato e montato dal videomaker Simone Sciutto negli spazi del Teatro della Tosse di Genova per concessione della Fondazione Luzzati.