La bellezza de ‘L’infinito’ si trasforma in movie-action e sbarca fino in Giappone.

Il celebre idillio composto da Giacomo Leopardi tra il 1818 e il 1819 è un dipinto poetico in cui emerge un’esperienza spirituale vissuta dal poeta. Il componimento è stato steso sul Monte Tabor a Recanati e una grande vegetazione, la siepe per l’appunto, gli impediva la vista del paesaggio che andava oltre e imparò a immaginare cosa ci fosse ‘oltre’: uno spazio immenso, infinito.
La poesia costituita da quindici versi endecasillabi sciolti, non in rima, è suddivisa in tre parti: lo spazio infinito, il tempo e il silenzio. In queste sezioni è possibile percepire anche immagini, suoni e sensazioni di quiete vissuti da Leopardi in quei momenti di composizione.
È stato presentato al Festival di poesia totale “La punta della lingua 2020” il cortometraggio ”L’infinito”, tratto dall’omonima poesia di Giacomo Leopardi, proiettato in super anteprima nazionale al Cortile di Palazzo Venieri di Recanati.
La bellezza de ‘L’infinito’ si trasforma in movie-action e sbarca fino in Giappone
La ‘videopoesia’ è stata firmata da Simone Massi, uno dei più grandi registi di action-movie del mondo, la voce recitante è di Neri Marcorè, la colonna sonora è stata curata da Stefano Sasso, le riprese sono state fatte da Julia Gromskaya e la post-produzione è di Lola Capote.
In soli 90 secondi si riescono a tessere storie, persone, animali e anime ben amalgamati nei movimenti disegnati da Massi. Il corto ha partecipato qualche giorno fa al X Festival Internazionale di Animazione Supertoon in Croazia. Dal 20 al 24 agosto gareggerà anche al XVIII Festival di Animazione di Hiroshima raggiungendo così anche il Giappone.