L’esposizione è stata presentata venerdì 25 ottobre nelle sale del complesso monumentale del Palazzo dello Steri e sarà visitabile dalle 10:00 alle 18:00 fino al 6 gennaio.

La mostra, ospitata all’interno della sede del Rettorato dell’Università degli Studi di Palermo, tende a valorizzare non solo i pezzi scelti ma anche il complesso monumentale in cui è inserita. Il Palazzo Steri è stata la dimora di Manfredi III di Chiaromonte, Conte di Modica e Signore di Palermo e Agrigento, esponente delle altre famiglie che amministravano la Sicilia (Alagona Conte di Mistretta, Francesco Ventimiglia Conte di Geraci e Guglielmo Peralta Conte di Caltabellotta).
“Chiaromonte – Lusso, prestigio, politica e guerra nella Sicilia del Trecento –Un restauro verso il futuro” racconta grazie a riproduzioni e filmati l’ascesa al potere dei Chiaromonte. Le strategie politiche e la produzione architettonico-culturale ha definito i tratti principali del XIV secolo siciliano.
Nell’immaginario collettivo l’ascesa al potere di questa famiglia ha dato vita a numerose scaramucce con il potere regale del periodo. Nonostante ciò è innegabile affermare che il loro stile, inserito nella cornice mediterranea, è un fil-rouge con l’arte e la società trecentesca. Il bagaglio storico che dovettero affrontare i Chiaromonte fu assai ingombrante, basti pensare al periodo normanno e svevo precedente alla loro ascesa, e toccava non solo la Sicilia ma anche Napoli, la Toscana, il sud della Francia e la Corono d’Aragona.
Il percorso si divide in tre macro aree: la Chiesa di Sant’Antonio Abate, la Sala delle Armi e la Sala dei Baroni.
Le opere della Chiesa di Sant’Antonio Abate
All’interno di questa struttura religiosa sono esposti esempi di arte sacra trecentesca tra cui il Crocifisso Gotico-doloroso, adesso custodito nella Cattedrale di Palermo, donato nel 1311 da Manfredi I Chiaramonte, la piccola icona con la Madonna Haghiosortitissa portata nel 1309 a Palermo grazie al Beato atanasio Chiaromonte. Nello stesso spazio sono inseriti codici miniati, dipinti, croci e suppellettili liturgiche che sono stati presi dalla Arcidiocesi e dalle Diocesi di Palermo, Monreale, Agrigento, Acireale, Caltagirone, Catania, Cefalù, Mazara del Vallo, Messina, Nicosia, Piazza Armerina, dal Palazzo Abatellis, dal Museo Salinas, dalla Biblioteca Bombace e dal Museo Diocesano di Palermo.
Nella Sala delle Armi sono esposti diversi esempi: tavole del celebre soffitto della sala dei Baroni, tavole con ceramiche e vetri recuperati dal Museo Salinas. Oltre ai reperti liturgici troviamo anche stoviglie quotidiane, rari cofanetti in avorio, legno dorato, i capitelli, manoscritti letterari, pergamene, disegni e incisioni e molto altri.
Nel soffitto della Sala dei Baroni è stata posizionata una ricostruzione in 3D. È stato realizzato anche un audio-video che fa vedere le testimonianze ancora visibili in Sicilia dei Chiaromonte.
I visitatori riusciranno ad ascoltare dei brani, sacri e profani, del XIV secolo tratti dai manoscritti della Chiesa di Sant’Antonio Abate.