MANN: “Father&Son”, dall’anno prossimo il sequel del videogame disponibile anche in dialetto napoletano

“Father&Son”, il videogioco narrativo del MANN realizzato dall’Associazione “Tuo Museo”, dal 20 aprile sarà disponibile in tedesco e giapponese. Con 4 milioni di download in 97 paesi del mondo e una versione in dialetto napoletano, ecco le anticipazioni del sequel.

di Elisabetta Corsi

“Father&Son”

Il videogioco “Father&Son”, realizzato nel 2017 dall’Associazione “Tuo Museo” per il Mann di Napoli è stato il primo videogioco narrativo in 2D a scorrimento laterale, prodotto da un museo archeologico e lanciato in tutto il mondo; dal prossimo 27 marzo sarà possibile scaricarlo da Google Play e a seguire su App Store, nella sua versione napoletana, che combinerà la celebrazione della dignità della lingua con gli intenti di divulgazione culturale, condivisione sociale e promozione tecnologica del patrimonio.

Dal 20 aprile, saranno disponibili le versioni in tedesco e giapponese del gioco; a tre anni dal debutto della prima edizione, nell’autunno di quest’anno, sarà lanciato l’atteso sequel di “Father and son”; dalla simbolica storia di un ragazzo, che riscopre il padre scomparso grazie a un suggestivo viaggio di riconoscimento nelle sale del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, si passerà, nella continuazione del racconto, ad un percorso sulle infinite possibilità della vita.

Il videogioco ha fatto grandi numeri, solo 4 milioni di download in 97 paesi del mondo (particolare interesse per la Cina, da cui proviene il 43% dei giocatori), un indice di gradimento di 4.5 su App Store e 4.6 su Google Play, 920mila ore spese dagli utenti, in maggior parte adulti over 35, per completare i diversi livelli di sfida.

Una delle scommesse più significative del game resta quella di allargare le maglie del racconto, ampliando il sistema delle traduzioni e proiettando la storia in una seconda puntata. Certosino è anche stato il procedimento di traduzione del game in dialetto, grazie al lavoro dell’avvocato Vincenzo De Falco, curatore del compendio sull’alfabeto napoletano: lo screening per la selezione dei vocaboli è stato basato su una ricerca sul campo, in cui il confronto con gli studenti partenopei si è intrecciato ai diversi linguaggi della comunicazione, partendo dalla canzone; La scelta del traduttore si è concentrata sui vocaboli correnti e mai stilizzati, che hanno mantenuto, nel corso del tempo, lo stesso significato. Nella versione partenopea del game, è sottolineato, ancora, il verosimile utilizzo del napoletano come base del parlato alla corte dei Borbone: una dimestichezza linguistica tanto diffusa da essere probabilmente esportata ed applicata anche nei rapporti diplomatici all’interno dell’entourage di Caterina di Russia.

“Father&Son”

La versione in napoletano di Father &Son giunge a poco meno di tre anni dal suo rilascio sugli store mondiali e va ad aggiungersi alle altre versioni in lingua del videogioco (inglese, francese, russo, cinese, spagnolo e portoghese), attualmente disponibili. Sono inoltre previste, nel prossimo mese di aprile, le ulteriori versioni in lingua tedesca e giapponese, per un totale di 10 lingue. Lo sforzo compiuto dal Museo di rendere disponibile l’app in un numero così elevato di lingue (dieci) è giustificato dal successo internazionale di Father&Son, giunto alle soglie dei 4 milioni di download da ogni parte del mondo. L’Italia, nella classifica per paese, pesa infatti poco più del 7%. La versione in napoletano è spiegata dalla volontà del Direttore del MANN, Paolo Giulierini, di cogliere un’occasione per rafforzare sempre più il radicamento del museo con il proprio territorio di appartenenza. A ciò si aggiunge la consapevolezza della dignità di tale dialetto ad essere considerata una lingua a tutti gli effetti”, commenta Ludovico Solima (Università della Campania “Luigi Vanvitelli”), ideatore del videogame “Father&Son.

Nell’attesa del sequel, vi sono alcune anticipazioni: i giocatori potranno seguire le storie parallele che si profilano nella vita di una donna napoletana, Gloria. Partendo da una tipica situazione di crossroads esistenziali (sposarsi o no), la protagonista visiterà le collezioni del MANN, incontrando alcuni personaggi che hanno segnato la storia antica e quella più recente. Il viaggio di Gloria toccherà il Tempio di Iside e le sale degli Affreschi, si soffermerà sulla Villa dei Papiri e sulla collezione Farnese, per poi scoprire la sezione “Preistoria e Protostoria” del Museo: tra i capolavori dell’arte antica, troverà ispirazione nel tormentato amore di Cleopatra; guardando le documentazioni fotografiche della mostra “Hercules alla guerra”, Gloria diventerà donna ed eroina nella Napoli delle Quattro Giornate.

Per maggiori informazioni: www.museoarcheologiconapoli.it

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