Marco Silvaroli, “Les Passantes” di Georges Brassens

Marco Silvaroli torna con una sua versione del leggendario brano “Les  Passantes” di Georges Brassens. 

Marco Silvaroli, “Les  Passantes” di Georges Brassens
Marco Silvaroli

Comunicato – A cento anni dalla nascita di George Brassens, il talentuoso cantautore molisano Marco Silvaroli,  insieme ad un importante gruppo di musicisti, ha deciso di reinterpretare “Les Passantes”, storico  brano nato dalla poesia di Antoine Pol e portato al successo grazie alla messa in musica del  cantautore di Sède. 

“Les Passantes” affronta il tema delle occasioni perdute attraverso la descrizione di un vero e  proprio corteo di apparizioni e di incontri di e con figure femminili avveratisi in circostanze del  tutto fortuite. Il poeta e il cantautore sembrano affermare che per ogni uomo, di fronte al  materializzarsi di un simile scenario, si apre la possibilità di scegliere tra due sentieri diametralmente opposti l’uno dall’altro: il sentiero del “ricordo di cui non ci si ricorda” o il sentiero  del rimpianto. 

L’omaggio di Silvaroli si traduce in un’opera dall’alta raffinatezza musicale ed interpretativa, dove  lo stesso mostra di saper padroneggiare egregiamente la lingua francese, riportandosi comunque in  italiano sul finale. Musicalmente il brano ci porta con la mente a quegli ambienti della Francia. I musicisti hanno rispettato l’opera originale donandole però un tocco di nostalgia in più. Il brano è  disponibile in videoclip, per la regia di Alessio di Lallo, dal 7 dicembre sul canale youtube di Marco  Silvaroli. 

Marco Silvaroli nasce a Campobasso il 12 agosto 1988. A partire dall’età di 18 anni si avvicina al  mondo della musica: la dimensione musicale che maggiormente esplora e che più lo affascina è  quella della canzone d’autore italiana, con una particolare predilezione per il cantautore genovese  Fabrizio De André. Riesce quindi a costituire un “gruppo” insieme al quale svolge numerosi  concerti nella provincia di Campobasso. Durante questo periodo, inoltre, comincia a scrivere  canzoni sue. All’inizio di aprile del 2019 pubblica il suo primo singolo “Una vita violenta”. Il brano  partecipa e vince il contest organizzato dall’emittente televisiva Nova Web Tv di Torino, venendo così inserito nel palinsesto e trasmesso sui canali di quella televisione digitale. Il 6 luglio prende  parte al free festival “In direzione ostinata e contraria”, la rassegna musicale conclusiva della V  edizione del premio letterario nazionale “Fabrizio De André” (Pietracatella – CB), durante il quale  esegue brani di sua composizione e brani del cantautore genovese a cui è dedicato il premio. A  novembre partecipa al VII concorso “CET – Scuola autori di Mogol”, organizzato dalla Aletti 

Editore in collaborazione con il Centro Europeo di Toscolano e presieduto dal più importante autore  della canzone d’autore italiana, ricevendo una “Menzione speciale al merito” in qualità di autore tra  i più rappresentativi del concorso. 

Ad inizio 2020 viene selezionato come finalista per il premio internazionale “Habere Artem”,  organizzato dalla Aletti Editore, con il testo del brano “Luce di candela”. Il testo viene inserito nel  volume “Habere Artem” (volume XX, parte III) pubblicato nel mese di aprile e introdotto dalle  firme del poeta, critico letterario ed editore Giuseppe Aletti e da Francesco Gazzé, che raccoglie i  lavori degli autori più rappresentativi del concorso. Nel maggio del 2020 pubblica su Spotify per  iMusicianDigital il suo primo lavoro discografico dal titolo “Storie dell’Assurdo”, un EP composto  dai brani “Una vita violenta”, “Lettera a Lina” e “Luce di candela”. All’inizio di dicembre il testo di  un suo brano inedito dal titolo “Al Due di picche” compare nel volume “4° Premio Letterario  Internazionale “Maria Cumani Quasimodo”, raccogliente le opere più rappresentative dell’omonimo  concorso. Il 21 luglio del 2021, in occasione dei quarant’anni dalla pubblicazione dell’album  “Fabrizio De André – L’indiano”, pubblica sul suo canale youtube un’interpretazione del brano  “Hotel Supramonte” seguendo un arrangiamento dalle sonorità contemporanee, curato dal musicista  Matteo Iannaccio e prodotto dal Kuca Studio di William Fusco.