Meri Lolini. Analista chimico con una passione enorme per la scrittura ha pubblicato il 18 gennaio la sua ultima fatica letteraria intitolata “Il mostro vorace” per Narrativa Aracne .
– Meri Lolini, scrittrice dai mille interessi e da sempre incuriosita per i problemi della società che tu tratti in maniera molto dettagliata. Dalla violenza di genere, all’adozione consapevole, al problema dei migranti a quello dei rifiuti e in ultimo hai trattato di alcolismo. Tutti problemi che hanno gravissime ripercussioni sulla società e sulla vita umana. Tra tutti gli argomenti che hai trattati qual è quello che più ti sta a cuore?
Non è facile per me dire l’argomento che mi sta più a cuore, perché significherebbe dare più importanza ad un aspetto piuttosto che ad un altro della struttura della nostra società e della nostra umanità. I temi che ho affrontato in questi miei libri sono tutti molto importanti per l’equilibrio e lo sviluppo dell’umanità. È impensabile una società dove non vengono accolti e tutelati i minori in stato di abbandono ed anche terribile non prestare aiuto e soccorso alle persone che fuggono dalle guerre e sempre per parlare di tutele è necessario soccorrere le donne vittime di violenze. È altrettanto necessario occuparsi di prevenire ogni tipo di comportamento che può arrivare fino al “femminicidio”. Anche il tema dei rifiuti concorre nello sviluppo della società, perché il loro trattamento adeguato preserva l’ambiente da probabili contaminazioni dei suoli, delle acque e della filiera alimentare con conseguenti propagarsi di infezioni e malattie alle persone.
– Il tuo modo di scrivere è molto diretto, chiaro, comprensibile a tutti. Per me questa è una grande dote. Come ti approcci tu a questo tipo di scrittura?
Scrivere di un tema significa per me inseguire l’obiettivo di mandare un messaggio a chi vorrà leggere la mia storia. L’informazione deve essere chiara e molto comprensibile per creare una discussione sull’argomento trattato. Devo assolutamente documentarmi e poi costruisco la storia dove i vari personaggi con le loro azioni ed i loro dialoghi affrontano il tema e danno il messaggio. Nei volumi più tecnici sia degli alimenti che dei rifiuti ho voluto informare utilizzando un linguaggio semplice, comprensibile senza abbandonare la precisione che queste tematiche esigono. Sono convinta che la cosa necessaria perché si possa procedere ad una scelta sia la conoscenza e quindi ognuno di noi può scegliere solo se conosce.
– Il tuo ultimo libro è “Il mostro vorace” dove tratti la tematica dell’alcolismo. Perché hai deciso di trattare proprio questo argomento?
L’alcolismo è una delle tante dipendenze di cui l’umanità è vittima ed a mio avviso era un tema degno di essere affrontato per parlare dei danni sia fisici che mentali che l’assunzione smodata di alcol crea nell’essere umano. È una dipendenza che spesso l’individuo nasconde in vari modi, però questa si manifesta con sbalzi di umore e con l’assillo continuo di bere ed il trascurare tutto per trovare il momento per bere. Viene preso in esame il trattamento della dipendenza con il metodo Hudolin ed i Circoli degli Alcolisti Anonimi in Trattamento (Circoli ACAT) e la farmacologia somministrata per curare le patologie correlate ed anche la somministrazione dell’antabuse. Questa è una compressa che se somministrata al soggetto che continua a bere provoca nausea e vomito.
– “Il mostro vorace” è una storia di profonda sofferenza da parte di un uomo, Stefano, che nega di avere il problema e del tentativo di sua moglie Sara di salvarlo. È la storia del coraggio di una donna di non abbandonare il marito nonostante lei viva la sua stessa sofferenza. Un doppio binario narrativo che coniuga autodistruzione e desiderio di salvezza. Parliamone.
Il romanzo è ambientato in Toscana e precisamente a Firenze ed a Follonica dove Sara ha una casa al mare . Questo è il luogo dove lei cerca di ritrovare la pace durante le passeggiate sulla spiaggia e facendosi fare compagnia dal ricordo di sua nonna. A Sara piace molto il paesaggio della Maremma e qui ritrova sia i sapori che i profumi della sua infanzia quando veniva qui con la sua famiglia. La storia si snoda intrecciandosi con altre vicissitudini di altri personaggi che hanno avuto questa dipendenza dall’alcol. Sara è un avvocato ed incontra questa problematica anche nella sua professione imbattendosi in persone che in preda ad una sbronza hanno provocato un incidente stradale , oppure altre che hanno picchiato i suoi familiari ed infine chi ha perso il lavoro e la casa e si è ritrovato a dormire per strada . Stefano è un architetto affermato che a causa di questa dipendenza soffrirà moltissimo e perderà la sua credibilità professionale.
– Meri, secondo la tua esperienza, qual è il fattore scatenante che porta all’alcolismo?
Le motivazioni che portano ad una dipendenza possono essere molteplici, ma la cosa più grave è che spesso chi è vittima rifiuta di accettare questa dura realtà. Pensa che quando vuole può smettere di bere. Questa illusione aumenta in maniera esagerata il tempo di esposizione alla dipendenza ed aumentano anche i danni sia fisici che psicologici con il protrarsi di questa assunzione smodata di alcol. Una persona inizia a bere dopo una delusione o dopo un grande dolore oppure in maniera abitudinaria in occasione di eventi diversi. Stefano inizia a bere in occasione di cene ed incontri di lavoro e senza prestare troppa attenzione diventa un alcolista che cela questa sua dipendenza masticando continuamente caramelle alla menta e nascondendo negli armadi le bottiglie semivuote e mettendo sempre davanti quelle ancora piene.
– I tuoi ultimi due libri hanno avuto molto successo. “Sognando la pace” parla di migranti e “Parliamo di rifiuti” parla di raccolta differenziata di tutti i tipi di materiali. Quali sono le tue posizioni riguardo questi due argomenti?
Una famiglia siriana fugge da Quibare dopo uno dei tanti bombardamenti. È la paura della guerra che innesca in queste persone l’idea di lasciare la loro casa , le loro tradizioni e le loro abitudini ed intraprendere un viaggio difficile e colmo di incertezze per raggiungere la pace. Dalla Siria arrivano in Turchia e raggiungono Istanbul e qui lavorano per avere i soldi per imbarcarsi su uno dei tanti barconi e raggiungere le coste italiane. È doveroso quando pensiamo a queste persone farsi una domanda: “Se l’altro fossimo noi?” È necessario identificarsi in queste situazioni drammatiche per comprendere la loro paura e disperazione e cercare gli strumenti per far fronte a questa tematica così disperata.Questa famiglia incontra molte persone che l’accolgono e l’aiutano in questa fuga verso la pace. “Parliamo di rifiuti …tipologie, classificazione e trattamenti” questo è il titolo e qui viene trattato questo tema complicato. Qui parlo della rottamazione della nostra auto e della produzione del “car-fluff” che è il rifiuto non metallico derivato dalla decomposizione dell’auto. Affronto il tema della raccolta differenziata e come deve essere strutturata e controllata una discarica e del processo di un termovalorizzatore. Tutte queste tecniche di trattamento dei rifiuti sono oggetto di controlli da parte delle ARPA e delle ASL affinché tutti i processi non arrechino danni sia all’ambiente che alla salute dei cittadini. La discarica è soggetta ad esaurirsi ed il territorio dopo è sottoposto a bonifica. I termovalorizzatori bruciando rifiuti producono calore per produrre vapore che viene impiegato per la produzione di energia elettrica e come vettore per il teleriscaldamento. La città di Brescia grazie al teleriscaldamento riesce a soddisfare i bisogni di un terzo della sua popolazione. Quindi dai rifiuti possiamo ricavare energia.
– Ci saranno altre novità letterarie? Voglio ricordare che tutti i libri di Meri Lolini sono acquistabili su IBS e su AMAZON, nonché sul sito della Aracne editrice.
Al momento sto lavorando ad una serie di presentazioni future sul mio ultimo libro. Sono attratta da vari temi per i prossimi racconti ed infatti sto leggendo per raccogliere informazioni per svilupparli in nuove storie.