Ieri l’inaugurazione della mostra dedicata ai 50 anni dallo sbarco sulla luna in programma al MANN fino al 30 settembre.

Il MANN di Napoli celebra i 50 anni dallo sbarco sulla luna, con un raffinato percorso espositivo “MANN on the moon” che sarà in programma nell’Atrio del Museo fino al 30 settembre.
La mostra a cura di Laura Forte e Maria Lucia Giacco, funzionari archeologi del MANN e di Alessandra Pagliano (docente del dipartimento di Architettura dell’ateneo federiciano), parte del racconto dell’iconografia lunare nell’antichità classica: venti reperti, in molti casi provenienti dai depositi del museo, ripercorrono le diverse raffigurazioni di Artemide e Selene.
Risaltano, nell’allestimento, un sarcofago imponente, un cratere apulo a mascheroni, alcune statuette d’argento da larario, i marmi raffiguranti Artemide e Selene, le lucerne di terracotta e gli affreschi dedicati ad Endimione e Selene. Insieme a loro, vi sono i preziosi acquerelli e tempere di Giuseppe Abbate e Giuseppe Marsigli, opere ottocentesche, appartenenti all’archivio disegni del MANN.
Essendo che la luna nel mondo antico era uno strumento naturale per misurare il trascorrere del tempo, i visitatori potranno anche ammirare due splendidi esemplari di antichi calendari in marmo: il Menelogium rusticum, un particolarissimo parallelepipedo del I sec. d.c. (appartenente alla Collezione Farnese), che riportava, per ogni mese, il numero dei giorni, definendo la durata delle ore di luce e della notte, le fasi lunari, l’elenco delle divinità celebrate, le feste religiose; ancora, l’Index Nundinarius, tavola in cui erano fornite le date di svolgimento delle nundinae, i mercati cittadini.
Il tutto è accompagnato da un ricco apparato esplicativo, approfondito dai video in mostra; se nel percorso multimediale “Il cielo sopra il MANN”, realizzato da Alessandra Pagliano è riprodotto il susseguirsi delle fasi lunari, un altro filmato illustra, come scienza e leggenda si sono intrecciate, nel corso della storia, per rappresentare la natura polisemantica ed inafferrabile della luna.
Non mancherà una incursione nella storia contemporanea alla fine del percorso con l’impresa di Collins, Armstrong ed Aldrin, tramite i filmati originali dell’Archivio della NASA, la storica trasmissione della RAI con il commento di Tito Stagno e le foto dell’Archivio Riccardo Carbone che scandiscono le tappe di un racconto nella realtà napoletana. A scorrere, le immagini del Saturn V, delle prime impronte umane e della bandiera americana sul suolo lunare.
A tal proposito, Paolo Giulierini, il direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli ha dichiarato: “Anche al MANN è tempo di Luna! Con questa originale e ingegnosa mostra non solo celebriamo insieme a tutto il mondo l’anniversario di una tappa importante nel cammino dell’umanitàà. Con la valorizzazione di pezzi unici del nostro patrimonio, come il Menologium rusticum della collezione Farnese, vogliamo fornire, infatti, anche una piccola e preziosa anticipazione della costituenda sezione ‘tecnologica’. Ideale prosecuzione de ‘Le ore del Sole’, il percorso scientificamente rigoroso di ‘Mann on the Moon’ è arricchito di stimoli e suggestioni per incantare tutti i visitatori, naturalmente nel segno di Selene”.
Presente all’inaugurazione di giovedì 18 luglio anche la Console Generale USA Mary Ellen Countryman che ha sottolineato: “Lo sbarco sulla Luna ha rappresentato la più importante conquista aerospaziale del secolo scorso e ha riscritto la storia millenaria del genere umano. La mostra ‘MANN on the Moon’ celebra un anniversario molto speciale per gli Stati Uniti e per il Consolato, che segue con grande attenzione le tematiche scientifiche e tecnologiche, e sostiene con orgoglio eventi e iniziative in questi settori”.
Un altra voce è quella di Marcella Marconi, direttrice dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte: “Un’iniziativa di grande rilievo per ricordare un evento che ha segnato la storia dell’uomo e ha posto le basi delle future esplorazioni spaziali. La Luna sarà l’obiettivo di nuove missioni, trampolino di lancio per arrivare oltre, probabilmente su Marte nel giro di pochi decenni; la Luna rappresenta anche un oggetto di grande suggestione, capace di attrarre l’attenzione non solo di chi studia il cielo, ma anche di artisti, letterati e musicisti.”
Per maggiori informazioni: www.museoarcheologiconapoli.it