Navigator in Piazza, la protesta contro la Regione Campania

Rabbia e delusione alla manifestazione dei navigator di oggi nei pressi della sede della Giunta Regionale campana. 

di Renato Aiello

La protesta dei navigator nei pressi della sede della Giunta Regionale | Foto: Renato Aiello

In principio fu il Sarchiapone, il mitico animale immaginario inventato da Walter Chiari, poi in un salotto politico parlò dei navigator come fossero creature di passaggio dai Neanderthal ai Sapiens e solo oggi in radio, di prima mattina, la definizione più diretta e immediata: porcheria clientelare.

Il Governatore della Campania Vincenzo De Luca attinge sempre al bestiario animale e antropomorfo, a metà tra la Fattoria degli Animali di Orwelliana memoria e le teorie evoluzionistiche, per esprimere il suo disappunto nei confronti del reddito di cittadinanza e dell’assunzione, con contratto a termine, dei cosiddetti navigator, i “traghettatori” dalla misura temporaneamente assistenziale del sussidio alla ricerca e somministrazione del tanto agognato lavoro per i disoccupati.

Il “No” costante di De Luca alla contrattualizzazione degli aspiranti navigator, per i quali prospetta solo un nuovo precariato, persiste e non vede segnali di cedimento al momento attuale. Dopo questa bordata di lunedì 22 luglio ai microfoni di RadioUno, che aveva di fatto cancellato ogni speranza di un incontro in Regione per la delegazione dei 471 laureati vincitori del concorso, la manifestazione di protesta dei navigator ha ribadito rabbia e delusione poche ore più tardi nei pressi della sede della Giunta Regionale della Campania a Santa Lucia.

La protesta dei navigator nei pressi della sede della Giunta Regionale | Foto: Renato Aiello

Da “nocchieri” trasportatori verso la sponda del lavoro a anime sospese del limbo dantesco il passo è stato breve, un mese esatto dunque per entrare nel girone infernale dell’incertezza campana sul fronte occupazionale.

«Mentre tutto il paese va in una direzione precisa, quella della riforma del lavoro attesa da 30 anni, qui in Campania abbiamo un Presidente che fa i capricci politici –  ha tuonato Gennaro Saiello, consigliere pentastellato in Regione, giunto in piazza per dare sostegno ai manifestanti – e che gioca di calcolo politico sulla pelle di 90mila percettori e di centinaia di ragazzi che a Roma sono andati a sostenere il mese scorso un test di 100 domande in 100 minuti, sotto il caldo torrido di giugno. Hanno affrontato spese di trasporti, sacrificato tempo e soldi per studiare e ora devono vedere un loro diritto fondamentale completamente ignorato. L’assurdità – ha aggiunto poi Saiello – è che basterebbe semplicemente formalizzare le modalità di accesso al lavoro con l’ANPAL per questi ragazzi, cosa che ho fatto notare all’assessore regionale Sonia Palmeri, da cui mi aspetto collaborazione e buon senso a questo punto».

E la Palmeri non è l’unico esponente di maggioranza citato o ricordato nel corso della protesta, la consigliera del Movimento Cinque Stelle Maria Muscarà ha sottolineato anche la «totale assenza di consiglieri del PD al sit-in di oggi, ovvero di chi dovrebbe difendere e sostenere il lavoro nella Regione che amministrano. Vogliamo che dicano in faccia a questi ragazzi che non sarà consentito loro di lavorare, accettino nei prossimi giorni – come ventilato a fine mattinata – una delegazione di rappresentanti degli oltre 400 navigator in attesa di risposte e chiarezza sul futuro».

A sinistra: Valeria Ciarambino (M5S). A destra: Gennaro Saiello (M5S) | Foto: Renato Aiello

Ci va ancora più giù dura Valeria Ciarambino, consigliera regionale del Movimento, che bolla De Luca come «il “precarizzatore” per eccellenza col suo piano lavoro truffa che creerà 10mila nuovi precari dopo il concorsone nella Pubblica Amministrazione e un altro centinaio nella Sanità regionale e nelle partecipate». A chi le ha chiesto i motivi del silenzio grillino registrato finora, la Ciarambino ha spiegato che «il rispetto tra cariche istituzionali in questa diatriba è fondamentale e solo per questo il Ministero per lo Sviluppo Economico e il Movimento non sono intervenuti. Al MISE stanno valutando ogni possibilità per non far perdere a questa Regione gli 11 milioni di euro stanziati per la ristrutturazione dei centri dell’impiego, privi al momento di computer, stampanti, server e della necessaria messa in rete.

Il danno sarà inestimabile se si procede con questo muro di gomma, in termini di prospettiva per i giovani e per gli inoccupati, in una regione già maglia nera per l’occupazione giovanile e tra l’altro condannata all’arretratezza. De Luca è un irresponsabile che gioca sulla pelle di tanti, quando in realtà aveva già firmato l’accordo sui navigator nella conferenza Stato Regioni: perché tirarsi indietro solo adesso? Avrà un ripensamento, cederà alla fine”, si è domandata la Ciarambino a fine giornata. Questioni irrisolte cui solo Palazzo Santa Lucia può rispondere ormai.

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