“Né Luna Né Santi”, un romanzo noir alla siciliana

“Né Luna Né Santi” di Santo Lombino è un affresco della Sicilia degli anni Venti del Novecento contesa tra l’ascesa della “nuova mafia”, il dolore dell’emigrazione e le ferite della Grande Guerra.

"Né Luna Né Santi"
“Né Luna Né Santi” di Santo Lombino

di Maria Carola Leone

L’estate siciliana si tinge di nero grazie a una nuova interessante pubblicazione editoriale fresca di uscita. Stiamo parlando “Né Luna Né Santi”, un romanzo edito Navarra Editore, di Santo Lombino (ex docente di storia e filosofia degli istituti secondari di secondo grado). 

Attualmente si occupa di memorie autobiografiche, didattica della storia e letteratura dell’emigrazione e dal 2017 è direttore scientifico del Museo delle Spartenze dell’area di Rocca Busambra di Villafrati (PA).

Lombino non è nuovo alla scrittura, vanta pubblicazioni quali: “I tempi del luogo” (1986) “Cercare un altro mondo” (2002), “Una lunga passione civile” (con G. Nalli, 2004), “Cinque generazioni” (2007), “Il grano, l’ulivo e l’ogliastro” (2015), “Un paese al crocevia. Storia di Bolognetta” (2016). 

Ha curato i volumi collettanei “La spartenza” (Einaudi, 1991, Navarra 2013),“Congregar gente” (2002), “Lasciare una traccia” (2009), “Raccontare la vita, raccontare la migrazione” (2011), “L’ultimo Risorgimento. Settembre 1866, la rivolta del Sette e Mezzo” (2018), “Tutti dicono spartenza. Scritti su Tommaso Bordonaro” (2019). 

Nel 2013 ha ricevuto il premio Paolo Amato per la cultura.

“Né Luna Né Santi”: una storia di delitti

“Né Luna Né Santi” è la storia di Innocenzo Misseri, meglio noto come padre Nuccenzio, viene ucciso a colpi di fucile davanti a casa sua, una sera della primavera del 1920. Difficile rilevarne il perché: delitto d’impeto, una vendetta personale, o gesto integrante di un preciso progetto di dominio?

Padre Nuccenzio nelle ultime ore di vita fa il nome del giovane bracciante Stefano Piscopo, subito arrestato e tradotto in carcere, ma l’intera comunità di Torrebruna, provincia di Palermo, stenta a credere che possa trattarsi del vero assassino. 

Anche il giovane ferroviere Francesco Marretta, impiegato nella stazione locale, s’interessa allo strano caso, ancor più perché conosce Stefano fin da quando erano bambini, e altrettanto bene conosce il territorio in cui son cresciuti: Torrebruna, la cui popolazione è stata falcidiata dall’emorragia della emigrazione transoceanica di inizio Novecento, dalla grande guerra e dall’epidemia di spagnola, quando – per dirla con Tommaso Bordonaro – “la genti moriva accatastrofi”. 

La violenza sprigionatasi dalle trincee e l’irresistibile ascesa della “nuova mafia” formano la terribile miscela che semina morte in un territorio dominato dal latifondo e da piccole attività artigianali e commerciali, in cui la proprietà e il potere sono appannaggio di pochi notabili e dei loro gregari.

Il dolore dell’emigrazione e la Grande Guerra

Il libro è disponibile in tutte le librerie siciliane dal 18 giugno e in tutta Italia dal 24. 

Presentato in anteprima mercoledì 23 giugno a Palermo, “Nè luna nè santi”, un romanzo in forma di diario che ci regala un affresco della Sicilia degli anni Venti del Novecento contesa tra l’ascesa della “nuova mafia”, il dolore dell’emigrazione e le ferite della Grande Guerra.