Il Ministero dei Beni Culturali da il via al Progetto Ventotene per il recupero e la valorizzazione del carcere borbonico di Santo Stefano, che fu una fucina di pensieri tra cui quello dell’Europa unita.

Il carcere ospitò sia detenuti comuni che anche politici, già a partire dall’epoca dei giacobini, poi nel risorgimento fino ad arrivare alla seconda guerra mondiale e si trattava di un luogo di detenzione duro ma anche “innovativo” data la sua struttura, chiamata Panopticon. Tra i detenuti illustri il nostro ex presidente della repubblica, Sandro Pertini. Il museo sarà di documentazione: biografie dei detenuti, fotografie, vita quotidiana, le origini e l’utopia.
Per il 2020 è stato confermato lo stanziamento di 70 milioni di euro, approvato il progetto di messa in sicurezza dell’intero complesso e sono in esecuzione i lavori più urgenti nelle parti a rischio di crollo. Per il 2021 è previsto l’inizio dei lavori per giugno e la gara d’appalto che inizierà a gennaio. Il 2022 deve essere l’anno della riqualificazione paesaggistica e delle visite guidate in loco e dei cantieri per le scuole. Nel 2023 sarà allestito il museo e i vari servizi annessi con la possibilità di organizzare eventi, spettacoli e installazioni artistiche. Ma anche un campus d’Europa dove fare ricerca e un polo di attrazione culturale e turistica anche a livello spirituale.
Un prototipo nel Mediterraneo per pratiche ambientali sostenibili e di agricoltura innovativa. Questa è la cosiddetta road map per il progetto che porterà a nuova vita il carcere di Santo Stefano. L’isola di Ventotene è celebre per il confino di Altiero Spinelli, uno dei padri dell’Unione Europea e dove venne firmato il celebre manifesto, prima pietra della costruzione dell’integrazione europea. Un isola che deve diventare un esempio di energia sostenibile. Si auspica che l’intero processo di riqualifica debba finire entro il 2024 massimo 2025.
“Una fucina di pensieri nel luogo in cui è nata l’idea più rivoluzionaria dei nostri tempi: l’Europa federale. Quella che sembrava un’utopia in tempi di guerra tra le nazioni europee ai nostri giorni, anche per effetto di una crisi devastante come quella della pandemia, è quasi diventata realtà. Per questo oggi recuperare il carcere di Santo Stefano e farne un centro di confronto alto e dialogo aperto è più urgente che mai: qui è stata pensata la nuova Europa e qui può nascere l’Europa del futuro. Ringrazio Silvia Costa per l’impegno che profonde in questo progetto e tutti coloro che stanno collaborando alla sua realizzazione“. Così il Ministro per i beni e le attività culturali, Dario Franceschini. Oltre al Ministro Franceschini, si sono spesi per questo recupero anche il Ministro per il Sud Giuseppe Provenzano e il Sottosegretario di Stato Riccardo Fraccaro.
Il restauro e la valorizzazione di questo luogo simbolico, legato alla nascita dei valori europei, rientra le iniziative finanziate nell’ambito del Piano Cultura e Turismo “Un miliardo per la cultura” varato nel 2016 con risorse del fondo coesione e sviluppo 2014-2020.
Per maggiori informazioni: www.beniculturali.it | Link al video presentazione su YouTube.