“Questi fantasmi”, al Teatro Argentina di Roma la necessità di non vedere la realtà

Dal 18 dicembre al 6 gennaio 2019 al Teatro Argentina di Roma

di Daniela Merola

Dal 18 dicembre al 6 gennaio 2019 al Teatro Argentina di Roma è in scena “Questi fantasmi” di Eduardo De Filippo con la regia di Marco Tullio Giordana e la Compagnia Teatrale Luca De Filippo ora gestita dalla vedova di Luca, Carolina Rosi.

“Questi fantasmi” è una delle opere più rappresentative del teatro di Eduardo, la più rappresentata all’estero anche, per l’esemplare testo che vede emergere la necessità di alcune persone di inventarsi fantasmi e scuse per non vedere una realtà dura da accettare, il vedere solo ciò che conviene ai propri interessi attribuendo a “questi fantasmi” la spiegazione di situazioni imbarazzanti di vita. E poi ancora vede emergere la necessità di alcune persone  che pur non credendo a “questi fantasmi” diventano loro stessi fantasmi senza spina dorsale, inetti che subiscono la vita.

Il protagonista Pasquale Lojacono in questa commedia esprime entrambe le tipologie. Lui è un uomo che vive di vane illusioni. L’uomo con la moglie Maria si trasferisce in un appartamento di 18 stanze che le dicerie popolari vogliono infestato dai fantasmi e quindi non appetibile per i acquirenti e gli affittuari. Da qui si sviluppa tutto l’intricato testo.

Nicola Di Pinto e Gianfelice Imparato

Il capolavoro edoardiano è fatto di allusioni, di illusioni, di meschinità, di gesti improvvisi di ribellione, di sconfitte e solitudini. Questa splendida versione di Marco Tullio Giordana resta fedele al testo grazie alla bravura degli attori tra cui spicca Gianfelice Imparato nel ruolo del protagonista, Carolina Rosi nel ruolo della moglie, Nicola Di Pinto nel ruolo del portiere dello stabile Raffaele, e grazie al fatto che il regista gioca tutto sull’ equilibrio tra comicità e tragicità e pervaso sempre di grandissima attualità.

“Questi fantasmi” resta vivo in scena, visionario, spiazzante ed esprime tutto il senso ambiguo e contraddittorio del passato, del presente e del futuro dell’uomo.

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