“Raffaello e Firenze”, una mostra per i 500 anni dalla morte

A Firenze, Palazzo Vecchio, la mostra “Raffaello e Firenze”. 

di Elisabetta Corsi

“Raffaello e Firenze”, MUS.E | Foto: Mattia Marasco

In occasione dell’anniversario per i 500 anni dalla morte di Raffaello, il Comune di Firenze e MUS.E con il sostegno del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio e in collaborazione con il Palais de Beaux-Arts de Lille, organizzano la mostra Raffaello e Firenze, a cura di Valentina Zucchi e Sergio Risaliti.

L’esposizione si tiene nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio fino al 31 dicembre 2020 in piena sicurezza anti Covid, in questo modo si vuole valorizzare il periodo fiorentino dell’artista, ovvero gli anni in cui Raffaello, già famoso, tra la fine del 1504 e l’inizio del 1505, si trasferisce nella capitale toscana e vi soggiorna a lungo, fino al trasferimento a Roma nel 1508. Ad attirarlo, il fervido clima fiorentino in cui campeggiano le opere di Michelangelo es. la Statua colossale del David appena installata in Piazza della Signoria e quelle di Leonardo.

La mostra Raffaello e Firenze ruoterà attorno al Ritratto di giovane donna in busto, un prezioso disegno oggi al Palais des Beaux-Arts de Lille, risalente agli anni fiorentini di Raffaello ed emblematico del dialogo intrattenuto con i grandi artisti conosciuti nella città, tra tutti Leonardo. Intorno all’opera, proiettato sulle pareti della Sala d’Arme, un racconto multimediale permetterà di ripercorrere gli anni che hanno inciso profondamente nella formazione dell’artista urbinate, introducendo significativi cambiamenti nel suo stile. Il filmato immersivo è a cura di Valentina Zucchi e Art Media Studio e illustra la rete relazionale, politica e sociale, oltre che artistica, intessuta da Raffaello, raccontandone le vicende e mostrando i capolavori di quel periodo, come i Ritratti di Agnolo Doni e di Maddalena Strozzi e la Madonna del Cardellino, tuttora conservati a Firenze presso la Galleria degli Uffizi.

All’iniziativa si affiancano percorsi guidati nel centro storico, sui luoghi correlati al soggiorno del pittore, definiti d’intesa con l’Ufficio Patrimonio Mondiale dell’amministrazione civica, in assoluta sicurezza: tutti i sabati e tutte le domeniche alle 15, da sabato 7 novembre sino alla fine di dicembre (prenotazione obbligatoria allo 055 2768224 o inviare una mail [email protected]).

Grazie al sostegno di Unicoop Firenze, sarà possibile fruire di un programma di appuntamenti digitali dedicati all’artista e rivolti al grande pubblico, condotti da storici dell’arte ed esperti, con la finalità di approfondire singoli aspetti, opere o tematiche del periodo fiorentino di Raffaello.

Raffaello, come ci racconta Vasari, arrivò a Firenze per formarsi e tanto ebbe influenza su di lui il trovarsi a fianco di maestri come Leonardo e Michelangelo e molti altri, che, quando ripartì, la sua pittura era completamente trasformata – ricorda il sindaco Dario Nardella -. Questa mostra, tra il reale e il multimediale, ci ricorda proprio le origini e le trasformazioni dell’arte di Raffaello e del grande ruolo della nostra città nella sua formazione. Firenze, in chiusura delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte, esplora questo lato della figura dell’artista e ci consegna una esposizione fortemente evocativa e suggestiva, resa unica dal prestito dalla Francia di un disegno risalente proprio agli anni fiorentini”.

Una mostra che è già un evento – sottolinea l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi perché pensare e realizzare cultura in un momento di forte criticità per tutto il mondo è veramente uno sforzo eccezionale. Ma ci è sembrato giusto non trascurare un artista formidabile che proprio nella nostra città trasse ispirazione ed ebbe modo di affinare il suo stile. Palazzo Vecchio, allora già casa civica, torna quindi ad accoglierlo e a ricordarne gli anni fiorentini, in un mix di digitale e reale che potrà avvicinare e incuriosire nuovo pubblico”.

Il mito di Raffaello ha ben presto travalicato la storia – dichiara Valentina Zucchi, curatrice del progetto e responsabile della mediazione culturale di MUS.E – Tuttavia, è indubbio che le sue opere donino a chiunque le osservi, da cinque secoli, la vertigine alta e pura dell’incontro con l’arte. L’omaggio che la città di Firenze dedica a Raffaello nell’occasione del cinquecentenario della sua morte, riferito in particolare modo agli anni in cui l’artista si stabilisce in città, si pone come una pregevole occasione non solo per gustare la squisita finezza dei suoi disegni e la limpida qualità dei suoi dipinti, ma anche per beneficiare, in questo periodo così cupo, del ristoro più profondo e più autentico che la cultura può offrire a ciascuno di noi. Come MUS.E siamo ancora una volta lieti e onorati di affiancare l’amministrazione comunale in questo compito”.

La mostra è aperta tutti i giorni dalle 9 alle 19, tranne il giovedì dalle 9 alle 14. Il biglietto è incluso nell’ingresso a Palazzo Vecchio. Si consiglia la prenotazione sul sito ufficiale bigliettimusei.comune.firenze.it, essendo gli ingressi contingentati.

Per maggiori informazioni: www.musefirenze.it