
Comunicato VE.LA S.p.A. – Una giornata di convegno dedicata alle Rievocazioni Storiche ha riunito a Palazzo Ducale conservatori, operatori culturali, studiosi, amministratori e varie associazioni per confrontarsi e discutere sulla tutela di un patrimonio immateriale importante.
L’incontro, dal titolo “Rievocazioni Storiche. Un patrimonio da salvaguardare”, è stato promosso dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna e da Vela Spa, nell’ambito della serie di incontri dal titolo “FARE TUTELA. Idee, ricerche, contributi”.
Una intensa occasione di confronto a livello nazionale sul tema generale dei beni etnoantropologici, con particolare attenzione alle rievocazioni storiche, ospitata nella Sala del Piovego giovedì 6 dicembre, seguita poi da un approfondimento sul caso Venezia.
In apertura, Emanuela Carpani, Soprintendente ABAP Venezia-Laguna ha sottolineato la necessità di intervenire con idonei strumenti di legge a tutela di quelle tradizioni locali di antica origine che rappresentano l’identità di intere comunità, ricordando che il primo passo per raggiungere una tutela partecipata è quello di prendere coscienza del loro valore. Valore che è stato enfatizzato in particolare dal Consigliere delegato per la tutela delle tradizioni del Comune di Venezia, Giovanni Giusto, sottolineando il ruolo didattico delle rievocazioni storiche quale metodo di immediata comprensione del passato e del patrimonio di conoscenze e tradizioni che vanno preservate per le generazioni future. Inoltre la prosecuzione di arti e pratiche tradizionali attraverso le rievocazioni storiche diventa anche un prezioso strumento per conservare le attività artigianali necessarie alla loro messa in scena, tramandando così dei saperi specifici altrimenti in pericolo. Conoscenze e mestieri artigianali a rischio che invece possono rappresentare un importante indotto economico, come testimoniato anche dall’esperienza del CRS – Consortium of European Re-enactment Societies, come illustrato dal suo Presidente, Massimo Andreoli.
La distinzione tra rievocazioni storiche, feste tradizionali e beni etnoantropologici è stata illustrata da Roberta Tucci, mentre Leandro Ventura, Direttore Servizio VI DG ABAP MiBAC ha ribadito come sia in corso la realizzazione un inventario del patrimonio immateriale che include feste, tradizioni e giochi, tutti elementi importanti nei quali i cittadini si riconoscono.
Francesco Trovò della Soprintendenza ABAP Venezia-Laguna ha invece ripercorso l’iter del riconoscimento del valore culturale dei beni immateriali, a partire dalle tutele del Codice del Beni Culturali sino alle pratiche dei Patrimoni Unesco a seguito della sottoscrizione, nel 2003, di una convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale aggiornata annualmente con nuovi beni da tutelare. I casi del patrimonio immateriale in Romagna (Marco Musmeci, Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio Province di Ravenna, Forlì–Cesena e Rimini), quello del Palio di Siena (Paola Refice, SABAP per le Provincie di Siena, Grosseto e Arezzo) e quello del corteo del Calcio Storico a Firenze (Jennifer Celani, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e per le province di Pistoia e Prato) hanno concluso la prima parte della giornata.
La seconda parte, moderata da Alberto Toso Fei, scrittore veneziano, ha posto il focus sulle tematiche veneziane. Venezia infatti conserva un passato ricco di feste e pratiche identitarie. Un patrimonio testimoniato da una ricca iconografia e dai documenti d’archivio illustrati da Giovanni Caniato dell’Archivio Storico di Venezia. Gilberto Penzo ha ripercorso l’incredibile varietà delle imbarcazioni storiche, da lavoro e lusorie tradizionali della laguna di Venezia mentre Maurizio Crovato e Giorgio Crovato hanno ripercorso la storia delle Regate e dei regatanti nel corso del tempo e il valore ancora oggi di sostenere le feste sull’acqua.
Un approfondimento sui costumi veneziani, in particolare femminili, e sul loro significato quale dichiarazione di uno status sociale è stato presentato da Chiara Squarcina, mentre Giovanni Giusto ha ripercorso le novità o recuperi introdotti nelle manifestazioni tradizionali a Venezia.
L’incontro è stato concluso dall’intervento di Stefano Karadjov che ha ripercorso le tappe del recupero del Carnevale a Venezia a partire dalla reinterpretazione di alcuni episodi significativi, spesso nati per enfatizzare la grandezza e la potenza di Venezia, già nel passato meta di un pubblico internazionale. Trasformare le tradizioni per attualizzarle creando qualcosa di nuovo è un modo per tenere viva la cultura di una comunità in continuo cambiamento.
Vela, società del Gruppo AVM incaricata dal Comune di Venezia dell’organizzazione gli eventi tradizionali veneziani, ha aderito all’incontro nella logica di una sempre maggiore valorizzazione delle tradizioni locali identitarie.