Roberta Mezzabarba, “Le confessioni di una concubina”. Il ritrovarsi delle donne

Una storia di violenza fisica e psicologica, consumatasi in ambito familiare e sentimentale. un urlo inarrestabile e covato da troppo tempo. “Le confessioni di una concubina” è il nuovo romanzo di Roberta Mezzabarba. 

Roberta Mezzabarba, “Le confessioni di una concubina”.
Roberta Mezzabarba, “Le confessioni di una concubina”.

di Daniela Merola

Il nuovo romanzo della brava scrittrice Roberta Mezzabarba si intitola “Le confessioni di una concubina” (La Caravella Editrice).

Una storia di violenza fisica e psicologica, consumatasi in ambito familiare e sentimentale.

La violenza ha varie facce e si nasconde dietro forme di accondiscendenze e moralismo di facciata che portano chi la subisce a una vita di tormenti.

Misia è una donna che vive una vita senza senso, in compagnia del marito Filippo, un orco senza sentimenti, e genitori che l’hanno da sempre sminuita, fatta sentire indegna di avere amore e rispetto.

Con una scrittura cruda e composta da frasi brevi la scrittrice racconta il calvario di questa donna che non si riconosce, non si ritrova, non si ascolta, vive come anestetizzata. Il ritmo è martellante e cadenzato dai sentimenti bui che la protagonista sente.

Ma l’autrice regala al lettore un cambio di passo narrativo ed ecco allora che all’improvviso la storia raccontata si fa più riflessiva e assistiamo a uno spartiacque di un prima e di un dopo.

Accade un qualcosa che coglie di sorpresa la protagonista Misia e il lettore, anche perché non può esserci niente oltre il buio più cupo e annichilente. Uno squarcio irrompe nel tessuto narrativo che porterà poi a un finale attento e non buttato via.

Si nota come la Mezzabarba abbia scelto con cura un finale degno di essere letto e che vive di un equilibrio tutto da costruire.

Posso definire il finale del romanzo un urlo inarrestabile e covato da troppo tempo. “Le confessioni di una concubina” è un romanzo sicuramente da leggere e su cui riflettere perché vede nelle pieghe di una apparente assuefatta sofferenza il tentativo di ritrovarsi di tutte le donne.