“Dipendiamo da poche cose, una di questa è la pelle. Nel disco c’è tanta pelle e tanti brividi cercati e persi e poi ritrovati ancora”. rOMA la pagina presenta “1982”, il suo nuovo disco.
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Comunicato – 1982 è un disco che nasce all’improvviso, come un fulmine di notte che accende la tua stanza. Le 8 canzoni che compongono l’album sono state scritte in due mesi. La rapidità di questa composizione è una caratteristica decisiva di questo disco che arriva in maniera immediata sia per i concetti espressi che per struttura delle canzoni. L’immediatezza è qualcosa che ho sempre ricercato nella composizione ma putrtoppo risulta facile perdersi per strada, dilungarsi. Rileggendo i testi mi sono accorto che il termine più usato nei testi dell’album è “Spine”. Le spine sono in noi indelebili e sempre pronte a muoversi e a riaprire ferite. Le spine sono i ricordi, le parole che fanno male, l’indifferenza. E’ una consapevole convivenza. Per me un disco è una fotografia, un momento intimo in cui sei più a nudo possibile. Ascoltando un disco puoi conoscere tanto di una persona (di chi l’ha scritto). Credo che 1982 faccia lo stesso con me. La scrittura di questo disco è stato per me un atto di fede e coerenza con me stesso. Solo pochi mesi prima stavo per sconfessare quello che sono musicalmente per farmi travolgere in un progetto che aveva a che fare solo con logiche di mercato e business. Poi una notte, sempre di notte, capisci quello che conta di più e cioè la sincerità e la schiettezza che non rimpiangerai mai. E allora c’è bisogno di ricercare la Luce che diventa una strada da percorrere ostinatamente per provare a Splendere contro ogni dubbio, incertezza. So che continueranno ad esserci mille Spine a darci dolore e poi subito dopo quelle immagini che ti strappano un sorriso e sapere che sei stato, sei vissuto. Dipendiamo da poche cose, una di questa è la pelle. Nel disco c’è tanta pelle e tanti brividi cercati e persi e poi ritrovati ancora. Perchè questo fa un disco, crea emozioni e ne vogliamo sempre di più.
Vincenzo Romano, in arte rOMA, compone musica e plasma canzoni da circa due decenni. Solo un lento ma costante processo di maturazione, caratterizzato da collaborazioni con band inedite, ha portato a compimento l’arrivo della più florida stagione artistica del musicista: grazie all’incontro con il produttore Paolo Messere si concretizza “Solo posti in piedi in paradiso”, long play d’esordio pubblicato per l’etichetta siciliana Seahorse Recording in Aprile 2017. L’album regala episodi sviluppati in modo organico ma con una palpabile coerenza artistica: a confermare la solida longevità della produzione, i due singoli estratti; il primo è “Le dame e la luna” mentre il secondo, e più recente, è “Cuore sano”, più che due videoclip, veri e propri short film dove la canzone si innesta in un racconto, una storia che gravita fra momenti di maggiore empatia e peculiari elementi scanzonati. A Maggio 2018 pubblica il singolo “Coma” su etichetta Fuffa Recordz. Quattro minuti intrisi di mordente che si aprono sul ritornello: un grido, una richiesta verso tutte le componenti di una società ormai alla più completa deriva. La salvezza può giungere solo dalle arti, in particolare dalla musica; i telai alternative rock apprezzati nel long play d’esordio raggiungono nuovi livelli evolutivi, dimostrando come si può invitare alla riflessione senza scadere negli stilemi del contro a priori, dando ribalta alla melodia che emerge dalle ritmiche. Dopo il disco di debutto “Solo posti in piedi in paradiso”, è stato pubblicato il secondo album, “1982”, il 12 Febbraio 2021 che sarà licenziato da Overdub Recordings e segnerà un deciso passo in avanti nell’evoluzione sonora dell’artista, evoluzione nella quale telai alternative rock apprezzati nel disco d’esordio raggiungono nuovi livelli evolutivi, dimostrando come si può invitare alla riflessione senza scadere negli stilemi del contro a priori, dando risalto alla melodia e alla robusta circolarità dalle ritmiche. Il disco è stato registrato presso il Soundinside Basement Record (Frattaminore – NA). Dall’uscita del primo disco ad oggi si ricordano diversi open act: Omar Pedrini, con Filippo Gatti, Daniele Silvestri al Meeting del mare, Steve Wynn, Giorgio Canali e Bugo.