“Rosa Pietra Stella”, Ivana Lotito migliore attrice al Matera Film Festival

In “Rosa Pietra Stella” Ivana Lotito dimostra tutto il suo talento, si riprende la scena e fornisce una performance convincente e commovente. Migliore attrice al Matera Film Festival, meriterebbe almeno una nomination ai David.

di Renato Aiello

Ivana Lotito in “Rosa Pietra Stella”

Le serie di successo in TV spesso non offrono la possibilità ad alcuni attori, interpreti di personaggi secondari, di brillare come dovrebbero. Schiacciati dai protagonisti principali o relegati in ruoli minori e di contorno, questi comprimari si prendono delle belle rivincite al cinema nel momento in cui devono reggere anche un intero film da soli.

Era già capitato due anni fa a Pina Turco, intensa e bravissima nel film di Edoardo De Angelis Il vizio della speranza, e quest’anno è il turno di Ivana Lotito, reduce come la Turco da Gomorra la serie e impegnata come protagonista assoluta di Rosa, Pietra, Stella, pellicola in sala dal 27 agosto e appena passata ai festival di Giffoni e Pesaro.

Nel nuovo film di Marcello Sannino, che prende il titolo dal verso di una canzone di Sergio Bruni, la bella attrice pugliese – ormai naturalizzata napoletana – è Carmela, donna forte e volitiva, combattiva fino allo stremo pur di sbarcare il lunario e assicurare almeno un presente dignitoso alla figlia, se il futuro resta un miraggio.

Una leonessa pronta a tutto, anche all’illecito, per non scivolare nella vita ordinaria della propria madre e della sorella cassiera al supermercato e per sopravvivere nella giungla partenopea. Questa giovane madre si muove infatti nel centro storico di Napoli e in quel di Portici come un animale selvatico, tra incursioni ai tribunali in qualità di testimone “ad hoc” e gli affari sommersi dei permessi di soggiorno agli immigrati extracomunitari.

Ad aiutarla arriva l’algerino Tarek, interpretato dall’italo-belga Fabrizio Rongione, attore feticcio dei fratelli Dardenne, ai cui drammi sociali sembra quasi ispirarsi questa nuova fatica del regista Sannino.

In realtà la bella Carmela è sorella stretta non solo della già citata protagonista del Vizio della speranza, ma anche di Fortunata (nomen, omen), quella Jasmine Trinca dell’omonimo film di Sergio Castellitto, premiata col David di Donatello, alle prese con un destino che pare accanirsi contro di lei a ogni costo.

La Lotito, mai stata così brava prima d’ora, meriterebbe almeno una nomination ai David per il ruolo, al pari della piccola Ludovica Nasti (la famosissima interprete della serie HBO L’Amica Geniale, sempre più lanciata nel nostro panorama cinematografico) che interpreta la figlia arrabbiata di Carmela. Messa un po’ in ombra in Gomorra dai giganti femminili di Scianel e Patrizia (rispettivamente interpretati da Cristina Donadio e Cristiana Dell’Anna), Ivana Lotito qui dimostra tutto il suo talento, si riprende la scena e fornisce una performance convincente e commovente, soprattutto nel finale aperto del film: lo sguardo alla finestra di fronte che è un pugno nello stomaco dello spettatore.

Nel frattempo ha appena vinto il Premio Miglior Film della prima edizione del Matera Film Festival: “Per la rilevanza della tematica affrontata – si legge nella motivazione – risolta in una struttura coerente che, in maniera non banale, racconta una storia di sopravvivenza tutta al femminile. La regia misurata, mai invasiva, è accompagnata da un’interpretazione sincera ed emozionante”.

I premi sono stati assegnati dalla giuria del concorso Internazionale Lungometraggi e Cortometraggi (MFF LONG, MFF SHORT), presieduta dai registi Giuseppe Stasi e Giancarlo Fontana e composta dalla docente di Storia del cinema Manuela Gieri, dalla scrittrice e sceneggiatrice Mariolina Venezia, dalla produttrice Elisabetta Olmi, dal regista Fabrizio Cattani, dal fumettista Giuseppe Palumbo, dall’attrice Sara Ricci.