“Il rumore della pioggia”, il romanzo d’esordio di Gigi Paoli

di Michela Burattini

Editore: Giunti

Pagine: 288

Anno: 2016

Pubblicato da Giunti Editore, questo romanzo rappresenta l’ingresso di Gigi Paoli nella letteratura noir, compiendo un esordio sorprendente. Paoli si fa conoscere così come scrittore, dopo una carriera giornalistica nella cronaca giudiziaria presso La Nazione di Firenze, proprio come il protagonista del suo romanzo.

L’uomo in questione è Carlo Alberto Marchi e rappresenta l’alter ego di Paoli: entrambi cronisti, con una figlia nella fase dell’adolescenza… e un gatto nero!

Carlo cerca di destreggiarsi giorno per giorno tra il mondo del giornalismo investigativo e la crescita inarrestabile della figlia, di cui sente di perdersi i passaggi più importanti a causa degli impegni lavorativi.

Un lunedì mattina di novembre in una Firenze afflitta da una pioggia battente, Carlo si stava precipitando al lavoro trascorrendo, come al solito, un’ora intera imbottigliato nel traffico, quando riceve una telefonata su una notizia più che succulenta per un giornalista a corto di idee come lui: un omicidio avvenuto in un negozio di antiquariato religioso in via Maggio. Giunto sulla scena scopre che il cadavere accoltellato appartiene all’anziano titolare che lavorava lì da più di 40 anni; un uomo all’apparenza anonimo, ma che, si scoprirà, aveva a che fare con i due poteri forti della città: Chiesa e massoneria.

A rendere il caso interessante è il fatto che nello stesso palazzo in cui si trova il negozio, è situato anche l’Economato della Curia di Firenze, “la cassaforte di Dio”. È stato proprio il capo economo, infatti, a trovare il cadavere.

Nessun segno di colluttazione, nessuna traccia; l’assassino pare aver compiuto il reato in soli 15 minuti e rimanendo completamente invisibile. L’unico indizio: un mazzo di chiavi di cui il commissario Lion dovrà scoprire cosa custodiscono e la ragione per cui sono state lasciate lì.

Tanti gli sguardi attraverso cui lo scrittore ci presenta questa storia: Carlo, i suoi colleghi, gli investigatori, Magistrati, Procuratori, Carabinieri e Polizia. Ciascuno con le sue deduzioni, ma tutti concentrati sullo stesso mistero.

Paoli racconta tutta l’indagine per quello che è, con un linguaggio chiaro, diretto ed essenziale. C’è un omicidio e un giornalista cerca di trovare notizie. L’indagine prenderà due direzioni: Carlo seguirà la pista della massoneria, il commissario Lion quella che mette a repentaglio la reputazione della Chiesa.

Lo stile è molto coinvolgente e caratterizzato da una scrittura ironica che porta un po’ di luce tra le strade cupe e caotiche di Firenze. Una città che grazie a Paoli ci viene trasmessa sotto una prospettiva diversa rispetto a quella turistica, più comunemente conosciuta.

La trama poi è serrata e i personaggi ben caratterizzati. Gli eventi si susseguono a una grande velocità narrativa che porta al finale della storia tutto d’un fiato. Solo arrivati alle ultime pagine si sveleranno il mistero e la genialità dell’intreccio ideato dall’autore.

A Il rumore della pioggia, segue anche un’altra indagine di Carlo Alberto Marchi, segno evidente che questo tenace cronista e instancabile padre-single sta diventando un personaggio seriale: Il respiro delle anime, uscito a giugno 2017.

Ora non si può fare altro che attendere impazientemente il terzo episodio.

 

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