Lucy, una giovane Australopithecus Afarensis. Il ritrovamento nel 1974 in Etiopia. Fino al 12 aprile al MANN la mostra “Lucy. Sogno di un’evoluzione” di Tanino Liberatore.

Il celebre fumettista e disegnatore Tanino Liberatore, definito anche da Frank Zappa come “il Michelangelo del Fumetto” sbarca al Mann con la mostra “Lucy. Sogno di un’evoluzione”.
In esposizione al Museo Archeologico Nazionale di Napoli nelle sale della sezione “Preistoria e Protostoria” fino al 12 aprile 2021.
Uno dei più importanti progetti del disegnatore che si ispira ai ritrovamenti in Etiopia nel 1974 di un esemplare femminile di una giovane Australopithecus Afarensis, capace già di camminare in posizione quasi eretta e chiamata Lucy dalla canzone Lucy In The Sky With Diamond dei Beatles.
Questa mostra è un percorso che si integra bene nelle sale mussali: i visitatori potranno scoprire non soltanto i bozzetti preparatori a matita, dedicati allo studio delle figure degli australopitechi e delle foreste lussureggianti nell’antichità, ma anche le proiezioni dei disegni finali. Le più recenti tecnologie della computer grafica uniscono un passato lontanissimo alla contemporaneità, offrendo risultati di grande potenza e eleganza.
“Le note della canzone Lucy in the Sky with Diamonds dei Beatles hanno suggerito il nome di questa femmina di Australopithecus afarensis, “scimmia australe africana”, ominide vissuto 3,2 milioni di anni fa nella località di Hadar, in Etiopia, ai componenti della spedizione di scavo che ne rinvennero i frammenti fossili il 24 novembre 1974. Alta poco più di un metro e pesante circa 25 chili, è considerata una delle nostre prime antenate. Il fatto che muore a 18 anni ci può spaventare, ma ” per allora” aveva già vissuto già molto. Oggi è conservata nel museo Nazionale d’Etiopia di Addis Abeba ed ha ispirato non solo un acceso dibattito scientifico ma anche artistico e letterario. Appare infatti nel film Lucy di Luc Besson con protagonista Scarlett Johansson, in cui l’ominide viene incontrata in un viaggio a ritroso nel tempo compiuto dalla protagonista del film sua omonima, con una scena in cui il primate è ricostruita in computer grafica. Ma è pure la protagonista del fumetto Lucy – L’espoir scritto da Patrick Norbert e disegnato da Tanino Liberatore con la consulenza scientifica del paleoantropologo francese Yves Coppens il quale ha anche curato per il volume una nota storica e le cui tavole sono esposte nella sezione preistorica del Museo Archeologico Nazionale. Le orme disegnate di Lucy ci accompagneranno per i vari piani a partire dalle fasi più antiche fino a tempi più vicini a noi. Osservando le straordinarie creazioni grafiche non potremo evitare di commuoverci e di chiederci che cosa avrà pensato guardando le stelle, i tramonti, l’avvicendarsi delle stagioni, coccolando un figlio. In Etiopia il reperto è anche conosciuto come Dinqinesh, che in lingua amarica significa “sei meravigliosa”. Per noi Lucy lo sei davvero, perché con te iniziano i sentimenti, che danno l’unico senso alla nostra esistenza. Grazie a COMICON ed al Progetto Obvia per credere a questo punto di vista della storia”, commenta il Direttore del MANN, Paolo Giulierini.

“Disegnando Lucy si è creata la simbiosi perfetta fra me, l’autore, e Lucy, il personaggio, tutti e due in evoluzione per assumere la posizione eretta. Lei se è alzata sulle gambe io ho alzato lo sguardo (e con esso la testa) dal mio tavolo da disegno allo schermo del PC…ahahah! Con il digitale ho avuto la possibilità di cambiare i colori, i tratti, le posizioni delle figure, i particolari, i fili d’erba come i peli, modificando dettagli fino all’ultimo momento. Ho impiegato sei anni per fare settanta pagine, tanti quanti ce ne sono voluti per arrivare da Lucy a noi, ma alla fine posso dirmi soddisfatto del risultato ed è tanto per uno come me, eternamente insoddisfatto!” – dichiara Tanino Liberatore.
Nel percorso di visita, spicca il potere evocativo dell’allestimento: strutture in azzurro avio mettono in risalto numerosi disegni a matita (più di 40 originali di dimensioni diverse, con studi di animali, australopitechi, ambientazioni, primi piani e particolari), che offrono uno spaccato quasi intimo sul laboratorio dell’artista. Gli sguardi e l’umanità dei primati, le anatomie dei corpi, il clan, la fauna selvaggia e l’amore: questi i temi profondi che vanno oltre i singoli tratti, oltre le sfumature della grafite. I disegni sono affiancati da riproduzioni e dalle loro evoluzioni digitali, proiettate su schermi o scaricabili da tablet e smartphone, per sottolineare la perizia tecnica nella ricerca di un disegno iperrealista.
A prescindere dal soggetto, dalla tecnica o dai materiali usati, tutte le sperimentazioni di Liberatore possono essere interpretate come il risultato del lavoro di un artista che non smette mai di ricercare, per sorprendere tanto se stesso quanto gli amanti del disegno. La mostra si conclude con un focus sulla biografia e l’attività di Liberatore: così Lucy non può essere considerato un progetto a sé, ma si innesta in una sorta di simbolico diario, in cui il fumettista sperimenta per raggiungere la perfezione tecnica.
Per maggiori informazioni: www.museoarcheologiconapoli.it, www.comicon.it.